In un luogo era presente con il corpo; in un altro era operante, assumendo una figura aerea del tutto simile al proprio corpo.
In una sua lettera il frate racconta l’episodio:
«Giorni fa mi è accaduto un fatto insolito: mentre mi trovavo in coro con fra Anastasio, erano circa le ore 23 del giorno 18 mese scorso, quando mi trovai lontano in una casa signorile, dove il padre moriva, mentre una bimba nasceva. Mi apparve allora Maria santissima che mi disse: ”Affido a te questa creatura; è una pietra preziosa allo stato grezzo, lavorala, levigala, rendila il più lucente possibile, perché un giorno voglio adornarmene”. “Come sarà possibile se io sono ancora un povero chierico e non so se un giorno avrò la fortuna e la gioia di essere sacerdote? Ed anche se sarò sacerdote, come potrò pensare a questa bimba, essendo io molto lontano da qui?” la Madonna soggiunse: “Non dubitare sarà lei che verrà da te, ma prima la incontrerai in San Pietro”. Dopo di ciò mi sono ritrovato nuovamente in coro”».
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La seconda bilocazione
Una nuova bilocazione di Padre Pio avvenne nell’estate del 1922. Giovanna si era trasferita a Roma, ma viveva un periodo di forte crisi di fede. Volle sciogliere i suoi dubbi consultandosi con un sacerdote. Andò a San Pietro insieme ad un’amica ma l’orario delle confessioni era terminato. Il sacrista le disse che non c’erano più sacerdoti in basilica. Ma mentre visitavano la chiesa, vicino al confessionale notarono un cappuccino e Giovanna le chiese la confessione. Così avvenne. La donna fu colpita dalla sensibilità, la preparazione e la bontà del frate. Dopo la confessione, la donna e la sua amica restarono nei pressi del confessionale per ringraziare il frate appena sarebbe uscito. Ma accadde un episodio strano. Il sacrista venne a richiamarle perché la chiesa stava chiudendo e le donne gli dissero che stavano aspettando il frate confessore. Il sacrista rimase perplesso, poi aprì il confessionale e non c’era nessuno all’interno.
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“Sei nato il giorno in cui è morto tuo padre”
L’anno dopo, nell’estate del 1923 Giovanna, insieme alle zie si recò in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo poiché le zie volevano vedere dal vivo Padre Pio, di cui tanto si parlava. Appena la vide il frate Cappuccino disse: «Giovanna! Io ti conosco, tu sei nata il giorno in cui morì tuo padre». La donna rimase sbalordita: Padre Pio come faceva a sapere la coincidenza dei giorni? Quando il mattino dopo
La confessione
Ascoltando queste parole, la ragazza restò sbalordita. Si chiedeva: «Come può sapere Padre Pio che il giorno della mia nascita è coinciso con la morte di mio padre?». Trascorse la notte con questo interrogativo.
«Il mattino seguente, Padre Pio confessava le donne senza prenotazione. Dopo la confessione della zia», la giovane si avvicinò allo sportello. Il Frate la benedisse e le rivelò: «Figlia mia, finalmente sei venuta! Da quanti anni ti sto aspettando…». «Padre – lo interruppe Giovanna – che cosa volete da me? Io non vi conosco. È la prima volta che vengo a San Giovanni Rotondo. Ho accompagnato la zia. Forse avete preso un abbaglio, mi avete scambiata con qualche altra ragazza». Il Cappuccino la rassicurò: «No. Non mi sono sbagliato, né ti ho scambiata con un’altra ragazza. Tu già mi conosci».
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Il manoscritto di Padre Pio
Padre Pio gli raccontò anche del giorno in cui, l’anno prima, lei si era recata a San Pietro e aveva ricevuto la confessione da un frate cappuccino; quel frate era lui che miracolosamente si era trovato nel confessionale.