L’uomo non accetta la separazione dalla moglie; i figli sono affidati alla nonna. Al padre viene tolta la patria potestà
I figli erano stati affidati alla nonna, proprio a quella paterna. La bimba sei anni, il ragazzino quattordici. Ed è presso la madre che l’uomo, 49 anni, irrompe ieri nell’appartamento dove vivevano e -chissà con quale incerta, forse appena nuovamente raggiunta serenità- i figli di lui e della ex moglie. Domenica mattina, Taranto, rione Paolo VI, terzo piano di una palazzina trasandata come le altre attorno.
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La dinamica dei fatti: irruzione, telefonata e lite con la moglie. Assalto ai figli, per la bambina quasi mortale
Così si legge sui giornali, nella ricostruzione dei fatti che coincide tragicamente con una distruzione. La furia che lo travolge e con lui tutti quelli che riesce ad agguantare sembra una evirata, impotente capacità a cui non resta altro che distruggere. E’ arrivata di corsa questa forza vana, come l’ultimo atleta in una staffetta che procede verso la deformità. L’orgoglio di un padre incapace di essere tale aveva finito il suo tratto e tutto il fiato. Un padre questo che non ha saputo portare, stare con te figlio nella vita (le colpe, da qua non si possono sapere). E allora ti ci strappa?
(…) domenica mattina è piombato nell’abitazione di sua madre e, dopo aver litigato al telefono con la ex moglie, ha cominciato a dare in escandescenze fino a sfogare la sua rabbia contro i due figli. L’uomo ha accoltellato il primogenito ma la ferita fortunatamente si è rivelata superficiale e il ragazzo è riuscito a uscire di casa e ad andare con lo zio in ospedale. Il papà, dopo qualche minuto, ha preso in braccio la bambina di sei anni che era sul divano e l’ha scaraventata dal balcone nonostante i tentativi degli altri familiari di bloccarlo. A quel punto anche gli altri parenti sono fuggiti, lasciando solo l’uomo che si è barricato in casa. Quando i carabinieri sono arrivati, hanno dovuto sfondare la porta e usare spray al peperoncino per riuscire a immobilizzare l’uomo e arrestarlo. (Tgcom24)
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Come ci guardano i nostri figli e cosa vedono nel mondo?
La mia figlia più grande è coetanea del ragazzino che sta sopravvivendo all’assalto armato del padre (la sorellina secondo gli aggiornamenti di stamattina era stazionaria nelle gravissime condizioni seguite al trauma cranico con commozione cerebrale, trauma facciale e severe lesioni del torace). E’ in un periodo difficile ma anche bello, pieno di domande, di ribellioni e di nuove inattese tenerezze. L’anno scorso è stata raggiunta dalla notizia di un fatto di cronaca nera: un uomo, ex convivente di una donna, aveva rintracciato la figlia di lei di ritorno da scuola e le aveva sparato a distanza ravvicinata in pieno volto. La ragazzina aveva dolorosamente agonizzato per diverse ore ed era morta. Questa cosa l’ha scioccata al punto che il fatto è rimasto in lei come emblema della morte, della ferocia, della violenza bruta che, ora ne è certa, può abbattersi anche su chi è all’inizio della vita, quasi pronto per diventare adulto e dire la sua nel mondo. Non fanno venire voglia di fuggire dal mondo, invece, queste notizie?