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Raccolta di manoscritti medievali ritrovati in una chiesa in Romania

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Biblioteca Batthyaneum | Facebook | With Permission

Daniel R. Esparza - pubblicato il 07/10/22

Alcuni dei manoscritti ritrovati nella chiesa di Santa Margherita a Mediaş risalgono al IX secolo

La Torre dei Cordai della chiesa di Santa Margherita di Mediaş, una città della Romania centrale, ospita un ritrovamento archeologico degno di un film di Indiana Jones. Un team di ricercatori guidato da Adinel C. Dincă, dell’università di Babeș-Bolyai, ha scoperto una raccolta di opere antiche stampate e frammenti di manoscritti medievali risalenti al IX secolo.

L’articolo pubblicato da Medievalists.net spiega la che Biblioteca Batthyaneum, una filiale della Biblioteca Nazionale di Romania, ha annunciato la scoperta sulla sua pagina Facebook all’inizio di settembre, riferendo che “il ritrovamento comprendeva 139 libri stampati risalenti al periodo tra il 1470 e il 1600, due manoscritti dell’inizio del XVI secolo e circa 60 carte e altri documenti risalenti al periodo tra il XIV e il XVI secolo”.

Si legge anche che il team ha trovato “numerosi frammenti di manoscritti che venivano tenuti all’interno del registri parrocchiali, il più antico dei quali di epoca carolingia e che può risalire al IX secolo”.

La scoperta di questi manoscritti medievali, ha affermato la Biblioteca Batthyaneum, assomiglia a “una storia di Indiana Jones”.

La chiesa risale all’inizio del XV secolo, e venne costruita dalle popolazioni germaniche, che si insediarono nella zona nel Tardo Medioevo. La collezione di manoscritti medievali, spiega Medievalists, potrebbe essere stata lasciata nella chiesa per decenni, probabilmente per proteggerli durante una delle Guerre Mondiali del XX secolo. Ad ogni modo, in un’e-mail a Medievalists.net il professor Dincă spiega che la collezione è stata collocata nella chiesa con la massima cura, adeguatamente organizzata in categorie, contraddicendo in qualche modo l’idea che potrebbero essere stati tenuti lì solo per protezione, o lasciati frettolosamente nella torre.

“Quando mi sono imbattuto nei testi per la prima volta, ho notato subito la disposizione dei volumi in base a una certa tipologia storica: Bibbie e testi biblici, patristici, teologia ecc.”, ha spiegato. “Questo ordine non sembra improvvisato, e suggerisce che la collezione sia stata collocata in una fase di sviluppo precedente. Le segnature più antiche, poi, seguivano (con poche eccezioni) un ordine chiaro. I libri facevano parte del patrimonio della chiesa e sono stati per lo più conservati (da un certo momento in poi) per il loro valore intrinseco”.

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