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Trovata una foto inedita di Edith Stein

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Dariusz Giemza private archive

Roberta Sciamplicotti - pubblicato il 04/08/22

Uno storico polacco appassionato di cartoline antiche ha realizzato una scoperta sorprendente durante un'asta online a giugno: una foto del tutto inedita di Edith Stein, la santa canonizzata nel 1998 da Giovanni Paolo II

Nella fotografia, formato 10×15 e datata 1915, si vede un gruppo di infermiere che circonda sette medici della località ceca di Hranice, situata a 300 chilometri a est di Praga. È stato un caso che in un’asta online Dariusz Giemza, storico e grande collezionista di cartoline antiche, abbia deciso di acquistarla per poi fare una scoperta sorprendente: nel gruppo figura anche Edith Stein.

Quando, nel giugno scorso, Giemza ha consultato la pagina web di un negozio di antichità, ha scoperto che era all’asta una cartolina in bianco e nero di Hranice, in Moravia. All’inizio gli interessava come reperto storico, ma guardandolo meglio un volto gli ha detto qualcosa…

“Ho guardo quel volto con attenzione e ho sospettato che si trattasse di Edith Stein. Quando ho visto la data sul retro, 6 maggio 1915, e il luogo, Hranice, in Moravia, ero quasi del tutto convinto”, ha confessato. “Conoscevo i dettagli della biografia di Edith Stein. Sapevo che era stata nell’ospedale da campo di Hranice per sei mesi, dall’aprile al settembre 1915. Tutto coincideva: il volto, le date, il luogo”.

Edith infermiera

L’ospedale di Hranice venne inaugurato all’inizio dell’ottobre 1914. Quando la futura santa vi arrivò nell’aprile 1915, 150 suore si occupavano dei feriti polacchi, ungheresi, sloveni, rumeni, italiani e turchi. Edith, che aveva ricevuto la sua formazione da infermiera all’ospedale Toussaint di Breslavia, si unì a loro per un duro servizio medico di sei mesi nella sala della febbre tifoide.

FOTO IN PRIMO PIANO DI EDITH STEIN INFERMIERA

Nel suo libro Storia di una famiglia ebrea, Edith Stein dedica un intero capitolo a questi sei mesi, descrivendo in modo dettagliato le sue funzioni e le difficoltà che aveva affrontato. “Sappiamo che è andata da Breslavia a Hranice; ha iniziato il suo viaggio alle sei del mattino, poi ha ricevuto una targa smaltata da infermiera e una cintura nera con una croce rossa su sfondo bianco. È scesa a Hranice a mezzogiorno. Sappiamo anche che Edith viaggiava con altri due volontari”, continua lo storico. La Stein spiega che l’ospedale era lontano dalla città, e che dovettero affittare un carretto. Rende anche noto che all’ospedale vennero scattate fotografie di stanze e camerate. In seguito, i feriti potevano inviarle come cartoline ai propri cari.

Un “occhietto” della santa

Non appena Dariusz Giemza ha ricevuto la cartolina, ha deciso di farla autenticare. “Ho inviato l’immagine a tre luoghi, tra cui Roma e Breslavia, a persone che sapevano tutto di Edith per essere del tutto sicuro”, ha indicato. “Le risposte sono arrivate rapidamente e sono state unanimi: era lei! Le informazioni scritte in tedesco sul retro, ovvero l’indirizzo a cui era stata inviata la cartolina, la data e il timbro postale, dovevano permettere di compiere altri passi. “Può essere possibile unire la famiglia della persona che ha ricevuto la cartolina alla santa, patrona d’Europa”, dice il ricercatore.

Come spiegare che la cartolina sia stata trovata in questo modo? Per lo storico è un “occhietto” della santa.

“Credo che sia un regalo di Santa Edith alla città di Duszniki-Zdrój”, dice. “Ha certamente apprezzato il fatto che Dusznik abbia reso il 2022 anno dedicato a Edith Stein in memoria dell’80° anniversario del suo martirio ad Auschwitz”.

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