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Parroco ucciso a Como: l’assassino è stato condannato all’ergastolo

DON ROBERTO MALGESINI

Basilica Cattedrale di Como

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 28/10/21

Il tunisino 56 enne era capace di intendere e di volere quando ha ucciso il "prete degli ultimi", don Roberto Malgesini. Simbolico risarcimento di un euro alla famiglia della vittima

Omicidio del prete a Como: c’è l’ergastolo per l’assassino. La Corte d’Assise del capoluogo lombardo ha condannato Ridha Mahmoudi, al carcere a vita.

Il tunisino di 56 anni, il 15 settembre dello scorso anno, ha aggredito e ucciso a coltellate il “prete degli ultimi”, don Roberto Malgesini, molto conosciuto e stimato dalla comunità lariana.

I giudici hanno respinto la richiesta della difesa di dichiarare Mahmoudi incapace di intendere e di volere o, quantomeno, di concedere una perizia psichiatrica. Il pubblico ministero, Massimo Astori, aveva concluso che l’assassino era assolutamente consapevole di quello che faceva nel momento del delitto e che il suo gesto fosse premeditato (SkyTg24, 28 ottobre).

Il video che incastra l’assassino

Quella del Pm è stata una requisitoria a tratti drammatica, scrive La Stampa (28 ottobre) Come quando Astori, ripercorrendo la tragica mattina del 15 settembre dello scorso anno, ha mostrato il video delle telecamere di via Milano, a Como, che riprendono l’arrivo di Mahmoud Ridha e il momento dell’omicidio del prete.

In quell’istante, con la mano armata di coltello, il tunisino si abbassa con impeto sul sacerdote, che si apprestava a girare la città per consegnare la colazione ai senza tetto. 

DON ROBERTO MALGESINI VIDEO CARITA'
Don Roberto durante una delle sue iniziative di solidarietà.

La croce insanguinata 

Forte commozione quando l’accusa ha raccontato del reperto numero 3 recuperato sul luogo dell’omicidio del prete: la croce di legno insanguinata di don Roberto. Il magistrato si è soffermato sulla storia personale dell’assassino, giunto in Italia una trentina di anni fa, i sei decreti di espulsione. 

Un euro

Astori ha poi ribadito come non siamo davanti ad una persona incapace di intendere e volere (tesi ribadita dal difensore in sede di arringa difensiva), ma di un uomo con manie di persecuzione: ”L’omicida ha agito sapendo quello che faceva”. L’assassino di don Roberto è stato condannato anche al risarcimento del danno: un euro.

Don Roberto Malgesini era stato lasciato solo

Così come aveva chiesto l’avvocato Maurizio Passerini, legale dei fratelli del prete ucciso a Como. Un brevissimo intervento, pochi minuti di grande intensità emotiva: «I fratelli di don Roberto si sono costituiti parte civile solo per testimoniare la loro presenza accanto al fratello, per non lasciarlo solo come era stato lasciato da altri nell’esercizio della sua attività’». 

Parole come pietre. Don Roberto, unitamente ad altri volontari, un paio d’anni fa era stato multato perché portava la colazione ai senza tetto.

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