Già dopo il 4 maggio arriveranno dal premier Conte le prime indicazioni ai vescovi per far ripartire le celebrazioni religiose a porte aperte. Si va verso l'obbligo di guanti e mascherine
Già un primo segnale potrebbe arrivare dal 4 maggio, attraverso la possibilità, garantita dall’esecutivo, di celebrare messe all’aperto. Lo anticipano fonti di maggioranza sempre ad Avvenire, aggiungendo che la soluzione, ancorché temporanea, avrebbe il vantaggio – sempre nel rispetto del distanziamento e dell’uso di guanti e mascherine – di non tenere i fedeli in un ambiente chiuso.
Secondo step: il protocollo non prima del 18 maggio
Successivamente, ma comunque non prima del 18 – proseguono le medesime fonti – potrebbe arrivare la definizione del protocollo sulla nuova modalità delle celebrazioni “con popolo” all’interno delle chiese. Un protocollo che, con opportuni aggiustamenti relativi al tipo di culto, potrebbe essere applicato anche alle altre confessioni religiose.
Ipotesi obbligo di mascherine (e guanti)
Sulle linee guida del protocollo si dovrà ancora discutere: le ipotesi spaziano dall’obbligo di guanti e mascherine, al contingentamento degli ingressi (una persona per banco oppure un calcolo in base ai metri quadri dell’edificio), alla sospensione del segno della pace e dell’uso delle acquasantiere, fino alle modalità della Comunione (ritenuta momento “rischioso” per il contatto fra fedeli e celebrante).