Non è la prima volta che un simile caso assurge agli ambigui onori delle cronache, né sarà l'ultima. Al netto del silenzioso rispetto che si deve garantire alla famiglia della donna, sono comunque diverse le osservazioni fattibili quanto al dibattito accesosi.
Perdura l’eco del caso della signora morta all’ospedale di Piedimonte Matese per aver rifiutato un’emotrasfusione per motivi religiosi. La donna era una testimone di Geova e, come è noto, gli appartenenti a questa setta fondamentalista – decaduta dall’insieme ecumenico dei cristiani per via del loro rifiuto dei due misteri principali del cristianesimo – negano la liceità delle trasfusioni di sangue, spiegando così la loro posizione:
[…] i Testimoni sono persone profondamente religiose e convinte del fatto che le trasfusioni di sangue sono loro vietate da passi biblici come: “Solo non dovete mangiare la carne con la sua anima, col suo sangue” (Genesi 9:3-4); ‘Ne devi versare il sangue e lo devi coprire di polvere’ (Levitico 17:13-14); e: ‘Astenetevi dalla fornicazione e da ciò che è stato strangolato e dal sangue’ (Atti 15:19-21).
Il paradosso dei trapianti d’organi
Si troverà singolare che non si trovi il medesimo rigore quanto ai trapianti in genere, di altri tessuti o di interi organi:
I Testimoni non pensano che la Bibbia contenga commenti diretti sui trapianti di organi; per cui spetta al singolo Testimone decidere in merito a trapianti di cornea, di rene o di altri tessuti.
In realtà ciò è molto conseguente: il loro rifiuto non deriva da argomentazioni sociali (il mercato degli organi…) o mediche (la questione dei rigetti), bensì unicamente da un’esegesi piatta e letteralista, che degli stessi precetti biblici misconosce e tradisce il senso. L’idea è che il sangue contenga “la vita” dell’animale – e “נפש” si traduce “ψυχή” in greco e “anima” in latino, ma significa piuttosto “vita” in senso olistico – e che dunque esso sia assolutamente indisponibile al trattamento medico. Per questa ragione non ha senso obiettare che il sangue è un tessuto e che se accettano il trapianto di cornea devono accettare anche quello di sangue. Addirittura resta privo di presa l’argomento shakespeariano che salvò il Mercante di Venezia dal suo cruento creditore: come infatti la parola “cruento” contiene in sé il significato di “sangue” anche se non lo rivela a chi conosca poco la filologia, così Shylock dovette riconoscere che gli sarebbe stato impossibile prelevare dal corpo di Antonio una libbra di carne senza versare neppure una goccia di sangue. Che si pensi di poter trapiantare un rene, insomma – dal quale non si potranno mai previamente eliminare tutte le cellule ematiche del donatore –, ma non una sacca di sangue, è cosa evidentemente contraddittoria. Ma con i testimoni di Geova non attacca: la Bibbia proibisce di manipolare il sangue, ma non di fare lo stesso con i reni – e tanto basta.
Il fondamentalismo religioso
Facilmente si potrà pensare – specialmente se non si è credenti – che il problema risieda nel “fanatismo”, e così anche un ormai famoso sceneggiatore di Topolino ha twittato: