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Il parroco di Lampedusa: dormiamo all’aperto fin quando la Sea Watch non entra nel porto

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Youtube - Tg2000

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 24/06/19

Protesta pro migranti del sacerdote e degli attivisti. Il vescovo di Torino: la nostra diocesi pronta ad ospitare i profughi

A Lampedusa, sui gradini della chiesa di San Gerlando, un gruppo di persone sta trascorrendo le notti all’addiaccio per lanciare un messaggio di coraggio e fiducia ai 43 migranti che da dieci giorni sono a bordo della Sea Watch 3, ferma a 15 miglia dall’isola delle Pelagie in attesa di un porto di destinazione che il governo italiano non sta dando (La Repubblica, 22 giugno).

La protesta

«La Sea Watch 3 è ancora bloccata in acque internazionali, con a bordo salvati e salvatori. Continueremo a dormire sul sagrato della Chiesa finché non sarà consentito loro di scendere a terra in un porto sicuro», ribadisce con fermezza il parroco di Lampedusa don Carmelo La Magra, che sta dormendo all’aperto insieme agli attivisti di Forum Solidale Lampedusa e alcuni turisti.




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“Non dimenticateci”

«Il nostro – prosegue – è un semplice gesto di solidarietà nei confronti di persone che stanno soffrendo inutilmente – dice il parroco – Mettiamo simbolicamente in gioco i nostri copri nel tentativo di dare visibilità e voce agli ultimi della terra, nostri fratelli e sorelle, nostri simili» (AdnKronos, 20 giugno).

La parrocchia, afferma Don Carmelo, ha contatti diretti con l’equipaggio della Sea-Watch3: «I ragazzi dell’equipaggio ci hanno mandato una foto con una scritta: “Non dimenticateci”».


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L’accoglienza agli ultimi profughi

«Spero non si faccia la scelta assurda di mandarli in un porto lontanissimo – aggiunge il parroco – Certamente l’equipaggio non ha intenzione di riportarli in Libia. Spero che torni la ragione e si facciano scendere al più presto». Anche perché, sottolinea, il 19 giugno a Lampedusa ci sono stati altri due sbarchi di 45 e 8 migranti. «Questo fa capire che le persone arrivano anche senza le Ong, quindi è solo una guerra mediatica».

Come sempre i volontari della parrocchia sono andati ad assistere le persone sul molo: «Abbiamo dato acqua fresca e un po’ di accoglienza umana» (Agensir, 20 giugno).

La disponibilità della diocesi di Torino

«La Diocesi di Torino è disponibile ad accogliere senza oneri per lo Stato i migranti della Sea Watch», ha detto l’arcivescovo Cesare Nosiglia, al termine della messa per San Giovanni, patrono della città.

Un appello con il quale la chiesa torinese spera di sbloccare definitivamente una situazione divenuta insostenibile per le 43 persone rimaste a bordo e che si trovano in mare quasi da due settimane. «Rivolgo una preghiera speciale a San Giovanni, che ha sempre difeso i poveri – ha aggiunto Nosiglia – Chiedo a lui di dare una mano per risolvere il problema che stanno vivendo le persone a bordo della Sea Watch. Per essere concreti la Chiesa di Torino è disponibile ad accogliere questi fratelli e sorelle» (Avvenire, 24 giugno).




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