Essi sono chiamati a vedere Dio faccia a faccia nella visione beatifica, fine talmente sublime che nessuno spirito, per eccellente che sia, è capace senza infusione di grazia
Gli Angeli sono perfetti in ogni modo. Per noi, cristiani, la loro santità è cosa evidente e la nostra teologia offre un potente soccorso a questa intuizione; basandosi su alcuni principi nettamente stabiliti, essa ci ha rivelato le cose più belle sulla purezza degli Angeli e sul grado eminente della loro santità.
Quello che noi sappiamo della natura di uno spirito, e che noi sappiamo della grazia, ci è molto profittevole quando noi giungiamo a studiare la vita dei nostri fratelli celesti. Come spiriti, essi non possono mai fare le cose in maniera incompleta, non possono essere imperfetti, non possono agire con negligenza, l’energia della loro intelligenza e della loro volontà è applicata tutta intera ad ognuno dei loro movimenti di ordine morale, se questo termine è permesso a proposito degli spiriti. Il peccato veniale è inconcepibile nella moralità angelica. Ci è più facile comprendere uno sprofondamento totale della volontà angelica che di comprendere una mancanza parziale; uno spirito può scegliere un fine sbagliato, ma se lo sceglie, è con l’intera impetuosità della sua natura.
Nessuna tentazione
I nostri migliori teologi, sapendo l’eccellenza della natura spirituale, hanno sostenuto che nella sua sfera naturale, sul suo proprio piano per così dire, un essere puramente spirituale non può fallire né con l’intelligenza, né con la volontà; ma che può fallire in rapporto alle cose che gli sono superiori; in altri termini in rapporto al soprannaturale. Noi svilupperemo questo punto maggiormente trattando del peccato angelico; accontentiamoci, per il momento, di rallegraci al pensiero che gli Angeli non hanno in se stessi nessuna debolezza, nessuna tentazione, nessuna divisione tra motivi più o meno elevati come li vediamo in noi. In essi, nessun conflitto di concupiscenza di nessuna specie, nessuna incertezza, nessun pericolo di giudizi troppo precipitosi; e tutto questo in virtù dei principi stessi della loro natura.