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Oggi ho quarant’anni, cinque figli e l’istinto materno di un tostapane. Non amo i bambini in generale, non mi fermo a toccare le pance delle donne incinte, non vado in brodo di giuggiole se vedo un neonato, ma sono pazza dei miei figli.
Mi commuovo quando vado alle loro recite dell’asilo, quando leggo un loro tema, o la pagella, o quando entro di soppiatto nelle camere e li guardo dormire. Eppure tutti loro mi hanno tolto, a turno in questi anni, ore di sonno, tempo libero, tonicità muscolare e qualche quintalata di autostima (chi ha figlie femmine adolescenti sa di cosa sto parlando). La felicità nell’essere madre di una folta prole, nonostante il mio sconcertante egoismo, mi viene dall’unica certezza che ho e che cerco di vivere all’interno del mio matrimonio: che Dio mi ama. E il suo amore per me è sempre stato pieno, totale.
Insomma, senza preservativo.