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Che fare con le nonne che si credono mamme?

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Martin Novak - Shutterstock

Dolors Massot - pubblicato il 23/01/18

Un atteggiamento invadente non aiuta nell'educazione dei figli. Come farlo capire a queste nonne senza ferirle?

All’arrivo dei nipoti la maggior parte delle nonne è disposta a cambiare orari e formule di vita per adeguarsi alle necessità del nuovo membro della famiglia, e soprattutto ad aiutare la mamma e il papà, che spesso lavorano fuori casa.

Di fronte a questa situazione tanto frequente, è abituale che la neomamma e il neopapà chiedano ai rispettivi genitori di dar loro una mano. Si parla allora di orari, dell’organizzazione quotidiana, dei fine settimana, di chi si prenderà cura del bambino prima che vada all’asilo, e poi di chi lo andrà a prendere a scuola.

È normale che la nonna (quella materna e quella paterna) si rallegri profondamente per la nascita di un nipotino, che per lei rappresenta l’occasione per offrire la propria esperienza di madre in atti quotidiani come cambiare pannolini e preparare il latte.

La cura del bambino è essenziale, ma attenzione alla nonna che pensa di dover primeggiare perché la mamma è una novellina o perché pensa di fare le cose meglio di lei!

La nonna deve tener conto di tre concetti fondamentali perché tutto funzioni a dovere:




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  1. Non è più la mamma ma la nonna, e quindi sono i genitori del bambino a dover prendere le decisioni. Il ciclo della vita è questo.
  2. Sono trascorsi degli anni (almeno 15) da quando è diventata mamma, e quindi dev’essere disposta ad accettare che le cose siano cambiate. Ciò vuol dire che negli aspetti meccanici e soprattutto in quelli materiali può esserci stata un’evoluzione a livello di prodotti, servizi, conoscenze di pediatria…
  3. Non c’è un unico modo per crescere ed educare i bambini. Ci sono tante formule quante sono le persone. Al di sopra di tutto, bisogna rispettare la libertà dei genitori.
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FamVeld / Shutterstock

Alcune nonne possono scontrarsi con la figlia (o la nuora) sul modo di affrontare le tante vicissitudini che comporta la nascita di un bambino.

Può succedere poi che anche se la mamma è esperta le nonne decidano che nelle ore che trascorrono con il bambino sono libere di fare ciò che vogliono, come se il piccolo fosse di loro proprietà, e qui si annida il pericolo.

Se si presenta questa situazione e la nonna è invadente, se eccede nelle decisioni e fa quello che spetterebbe solo ai genitori, bisogna agire con delicatezza ma anche con decisione, parlandone con lei in modo chiaro ovviamente senza ferirla.

  1. In primo luogo, è importante ringraziarla per il suo aiuto e per le forze, l’affetto e il tempo che offre ai bambini. Ricordiamo che ha una certa età, e valutiamo se quello che le si chiede può andare oltre le sue possibilità.
  2. I genitori devono stabilire dei meccanismi di dialogo. Non solo il figlio o la figlia, ma entrambi, perché la nonna deve sottomettersi a entrambi, non dando retta solo al/la proprio/a figlio/a.
  3. Bisogna verificare che ciò che fa la nonna non sia dannoso per la mamma o il papà, ma anziché “punirla” verbalmente bisogna presentarle i fatti e chiederle con che intenzione fa le cose. Ad esempio: “Vediamo che arrivi sempre oltre il limite orario che abbiamo stabilito per il ritorno del bambino a casa, potresti essere puntuale?” Ci si renderà conto che le nonne a volte fanno le cose non per dare fastidio o essere invadenti, ma semplicemente perché hanno un’altra prospettiva e non si rendono conto del danno che possono provocare: “Mi dispiace”, potrebbe dire la nonna, “volevo stare il più possibile con la bambina e non ho pensato che dovevate cenare”.
  4. Bisogna conoscere le circostanze in cui si trova la nonna, tenendo conto del fatto che in un certo periodo può essere più stanca o più sensibile.
  5. Bisogna far sì che il ruolo della nonna venga stabilito prima che le circostanze ci fagocitino. Pianificate la sua collaborazione e correrete meno rischi di verificare che la nonna ha invaso un territorio che non le spettava.
  6. Bisogna educare affettivamente i nonni. I genitori non nascono con un libro di istruzioni su come esserlo, e neanche i nonni. Nascono invece con molti talenti, e quindi bisogna orientarli per bene.



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Tre raccomandazioni

Perché non si verifichino situazioni spiacevoli, bisogna cercare dei modi perché la nonna abbia tre caratteristiche fondamentali:

  1. Una nonna saggia è quella che sa stare al suo posto. È prudente: chiede, cerca consigli (anche se ha già fatto una cosa mille volte), legge, si informa e soprattutto agisce in base alle direttive dei genitori.
  2. Una nonna competente è quella che non pensa di sapere tutto. Vuole formarsi come nonna, sapere qual è questo ruolo che aiuta tanto i genitori ed è così importante nella crescita e nell’educazione dei nipoti, e allo stesso tempo è secondario rispetto ai genitori.
  3. Una nonna indimenticabile è quella che rafforza il papà e la mamma in ogni campo: parla bene di loro davanti ai nipoti, facilita il loro compito, rafforza i legami che uniscono la famiglia e concretamente la coppia e si permette certi “extra” come nonna sempre che non interferiscano nei valori che i genitori cercano di instillare nei bambini.

Al di sopra di tutto, e anche se in qualche momento può verificarsi una situazione di nonna intrusiva che va corretta, non dimenticate che i nonni sono un tesoro nella famiglia e che l’apporto che possono dare all’educazione dei figli è infinito. Lasciate che i vostri figli si avvalgano del sapere e dell’affetto di chi li ama.

L’invadenza non è nel DNA della nonna, e quindi si potrà sempre cambiare (se sia voi che lei lo volete). Servono solo pazienza, affetto e parole sincere.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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