Se sono stanca, mi sento sola o salto di gioia, sono solo occasioni per incontrare il Signore, ma niente di più
In salita fin su ad Assisi, godendo del silenzio e dei campi dorati di grano: solo Dio basta! Qualsiasi situazione vivo, sia che sono nella gioia, che nel dolore, nella stanchezza o perso per strada: solo Dio basta.
Dio non ti toglie il dolore
Ho pregato tanto per alcune persone che stanno vivendo difficoltà grandissime (il fratello di un’amica in carcere per un errore burocratico, un’amica con il marito che le impedisce di andare in chiesa e di incontrare altre persone credenti, una famiglia distrutta dal tumore della figlia piccolina e la morte del marito, coppie di fidanzati che non riescono a mollarsi nonostante hanno capito che la cosa non va) e ho capito che Dio proprio non ti fa nessuno sconto, anzi a volte aggiunge. La mia amica soffre proprio perché si è convertita e vuole pregare.

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Riceviamo spesso email o ci capita di parlare con tanti ragazzi che pensano che rispondere alla propria vocazione, e quindi sposarsi, elimina la solitudine devastante che hai dentro; o pensano che se sei fedele, vai in chiesa e poi ti fai pure tutti i corsi ad Assisi, allora di sicuro andrà tutto bene. Cavolata maxi!!!! Io non ho mai provato una solitudine più grande di quella del matrimonio: proprio perché mi sono sposata a vent’anni per rispondere alla mia vocazione sono rimasta sola, fuori da ogni gruppo di amici perché per i ventenni ero out e chi era sposato come me, aveva quindici anni più di me e aveva come massima aspirazione la carriera o starsene a casa con i figli. Lo stesso quando abbiamo attraversato una forte crisi di coppia, la solitudine e il senso di fallimento che si prova sull’orlo di un divorzio sono difficili da spiegare.

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Il pedagogista Dio
Ieri abbiamo concluso gli incontri del caffè delle mamme (incontri psicopedagogici) ed abbiamo un po’ tirato le somme. I figli di queste mamme mi amano e mi odiano a tratti alterni. Mi amano perché sanno che li difendo se i genitori gli danno le botte (in Basilicata ancora si danno le botte…) e dicono ai genitori: “se mi dai le botte chiamo Alessandra e glielo dico!”. Dall’altro canto mi odiano perché, da quando le loro mamme vengono a questi incontri, le cose a casa sono cambiate, ovvero ci sono dei “no”, delle nuove regole molto scomode (tipo non tenere il cellulare a tavola mentre si mangia… o meglio, non tenerlo per niente!! e guardare meno tv) che danno molto fastidio.
Di tutti gli esami che ho fatto all’università la conclusione era sempre che nella Parola di Dio già era scritto chiaro tutto, già c’è l’importanza dell’autostima, del valore dell’altro, di come comunicare, ecc. già é stato scritto molto prima di una bravissima Montessori ed un eccezionale Steiner. Da mo’ che Dio ce le ha dette queste cose! Perché Lui é il miglior pedagogista che esista!

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Forse, per quanto ne ho sperimentato io nella mia vita e per quanto poco ne sappia io di Dio, anche Lui fa così con noi: viene in nostro aiuto e allo stesso tempo ci fa passare per strade a noi difficili per farci diventare uomini e donne vere, per farci conoscere la verità di noi stessi e renderci davvero liberi e darci davvero una gioia che ha sapore infinito. Io mi preoccuperei quando la mia vita non cambia e Dio passa e mi lascia come sono. Non sia mai!!!! Niente avrebbe senso! Avrei una vita fatta di gioie e dolori, come tutti, e che ce famo? Con il Signore la mia vita ha un sapore diverso fatto di verità ed eternità, poi le gioie e i dolori sono in controluce, ma non sono il punto centrale. Con Dio tutto ha un fine più grande, un progetto d’amore, un cammino avventuroso che mi porta dove davvero proprio non mi immagino. Quello che cambia è il senso ed il sapore della vita, la gioia profonda e intima che mi ha dato la forza di cambiare tante nazioni, studiare e fare tre figli con lo sguardo verso la meta —ovvero— verso di Lui.