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Appuntamento con lo psicologo: come essere una coppia felice

Silvia Costantini - Aleteia - pubblicato il 25/08/14

Le tre regole per costruire una relazione “indistruttibile”

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Di fronte alla crescente crisi del modello familiare, basti pensare che solo in Italia, ogni tre minuti e mezzo avviene un divorzio, mentre ogni quattro minuti e mezzo in Spagna,

abbiamo chiesto al prof. Alessandro Meluzzi, di aiutarci a capire quali sono le basi, nonché le psico-dinamiche per costruire una sana relazione di coppia, profonda e duratura.

Il prof. Meluzzi ci indica tre spunti di riflessione:

1) Imparare che l’altro non è un oggetto, ma è una persona e che la vera grande dimensione da creare tra i due non è quella di uno “scambio”, ma quella di un “dono”. Perché pensare che la coppia sia un libro mastro che alla fine della giornata deve chiudere i conti “a pareggio” è un’illusione, nonché un’aspettativa deformante. Mentre invece il primo passo deve essere quello di desiderare di donare ardentemente se stessi all’altro o all’altra. Se questo è bilaterale è il paradiso, se non è così, la vita è fatta di storie, per cui per una certo periodo l’uno avrà più bisogno dell’altro e poi  la situazione potrà invertirsi, ma questa dinamica va tenuta viva.

2) Tenere sempre un’attenta cura e manutenzione del sé, non pensare che la presenza dell’amore dell’altro porti  all’annullamento della nostra vita, del nostro progetto, perché “l’altro” è un irriducibile “altro”. Quindi, così come noi rispettiamo la sua alterità, dobbiamo preservare la nostra alterità, e quindi far si che questa dimensione sia l’incontro dinamico e creativo di due autonomie e non di due reciproche dipendenze.

3) Essere molto attenti ai linguaggi. Molto spesso i cani e i gatti litigano non perché non si vogliono potenzialmente bene, ma perché i cani vivono con fatica la diffidenza del gatto e il gatto vive come un’intrusione la dimensione ludica e di gioco del cane. Imparare quindi il linguaggio dell’altro, non per sedurlo per manipolarlo, ma per rapportarsi a lui nel modo più efficace e migliore. Capire esattamente quindi come esprime i suoi sentimenti, le sue emozioni per mettersi a registro nel modo migliore possibile. In sintesi, andare verso l’altro in un incontro che significa anche una comunanza di linguaggi.

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