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“Parlami di te, ti ascolto”: l’importanza di raccontarsi

ASCOLTO

Di Aloha Hawaii|Shutterstock

BenEssere - pubblicato il 19/10/21

Gioia, rabbia e tristezza passano anche attraverso le nostre parole. Saper narrare agli altri il nostro stato d’animo ci aiuta a ridimensionare e fissare i sentimenti e a creare legami duraturi.

Narriamo in continuazione, facendo uscire all’esterno parti di noi: parliamo e scriviamo, scegliendo ogni volta mezzi diversi.

Ma come mai raccontare è così importante? Ci sono almeno tre motivazioni, tutte strettamente legate al benessere.

1Per esprimere emozioni

Innanzitutto, raccontare è fondamentale perché permette di liberarsi delle
emozioni
, o quantomeno di sgravarne il peso. Gioia, tristezza, rabbia, paura e
disgusto
vivono dentro di noi e con frequenze alterne emergono, combinandosi fra loro e facendoci sperimentare nuove sensazioni.

Quando, però, gli stati interni diventano troppi e raggiungono intensità elevate, è importante capire che l’equilibrio della mente e del corpo richiede di essere ristabilito, e la narrazione è funzionale a questo.
Facciamo un esempio: tornando da scuola ci capita qualcosa di brutto, che ci ha fatto spaventare.

Una volta a casa, possiamo scegliere di tenere l’accadimento per noi, continuando a rimuginarci sopra e dunque potenziando la paura e facendola rivivere più e più volte, oppure raccontare quel che ci è capitato, dando voce allo stato d’animo. Chiediamo a una persona di fiducia di ascoltarci, oppure annotiamo su carta i pensieri (anche poche parole sono sufficienti): sicuramente ci sentiremo più sollevati. Non tenere soltanto per sé un’emozione è essenziale per ridimensionarla, nel bene e nel male.

2Per fissare i ricordi

Raccontare è importante anche per la memoria. Si tratta di una relazione antica come il mondo, esiste da quando i cantastorie girovagavano di sera in sera e, davanti a un grande e caldo fuoco, raccontavano lunghe saghe, senza mai sbagliarne un verso!
Oggi, noi abbiamo la possibilità di scrivere, dunque la nostra memoria è facilitata e permette alla mente di assimilare una quantità minore di informazioni.
Tuttavia, restiamo comunque genuinamente affascinati e colpiti dalla potenza dei piccoli segnali: un aroma, oppure addirittura un semplice colore possono essere in grado di rievocare intere narrazioni.

Pensiamo, ad esempio, al profumo delle madeleines calde, tipici dolcetti francesi, che rievocano allo scrittore Marcel Proust interi regni d’infanzia (parla di loro in uno dei passi più celebri di Dalla parte di Swann), o al colore delle mattonelle che fanno sentire Franz Kafka al sicuro, come se si trovasse finalmente a casa. Ognuno di noi, giorno dopo giorno vive circondato da tantissimi stimoli, e molti di questi sono speciali perché consentono di ritrovare piccoli momenti di ieri o proiezioni di sogni di domani, che forse altrimenti sarebbero andati perduti e dimenticati.

3Per dialogare con gli altri

Infine, ultimo ma di certo non per importanza, la narrazione è fondamentale perché crea legami con gli altri. Ogni volta che parliamo, presentiamo in un certo ordine, razionale o emotivo, piccole o grandi vicende.
Dall’altra parte, riceviamo attenzioni e risposte. Così, si genera un dialogo in cui si scambiano opinioni, prospettive, punti di vista che permettono di generare talvolta soluzioni innovative

Grazie al tono della voce, allo sguardo più o meno diretto, il linguaggio del corpo accompagna i racconti e crea una sintonia.
La narrazione favorisce in tal modo la condivisione empatica, che è ottimale per comprendere e affrontare insieme le avversità, oltre agli episodi piacevoli della vita.

Anche il linguaggio del corpo è essenziale

per creare una comunicazione empatica

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