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La mano sinistra e la mano destra di Dio, secondo San Bernardo di Chiaravalle

São Bernardo de Claraval

© FR LAWRENCE LEW CC

Vitor Roberto Pugliesi Marques - pubblicato il 09/07/21

Rallegriamoci sapendo di questo aiuto dello Spirito nel nostro cammino di fede


C’è stato un grande santo, costruttore di una vita e di un’opera così straordinarie che non c’è chi, analizzando onestamente la questione, non lo riconosca come uno dei più grandi intellettuali del Medioevo. Si tratta di San Bernardo di Chiaravalle.

Nato nel 1090 nel castello di Fontaine-les-Dijon in una famiglia con sette figli, ricevette un’educazione virtuosa che rappresentò la solida base di tutta la sua vita, affidata dai genitori ai canonici di Saint Vorles, a Châtillon, rispettati intellettuali dell’epoca. Con i canonici riuscì a studiare sia le Sacre Scritture che gli autori classici come Virgilio, Cicerone e Orazio (cfr. Vanderlei de Lima. Monges e monjas cistercientes. Pequena introdução à vida monástica. San Paolo: Ed. Ixtlan, 2015, p. 69). San Bernardo ha avuto un interesse particolare per il Cantico dei Cantici, una raccolta di poesie che originariamente dovevano essere destinate alle solennità nuziali. La Chiesa, estendendo il simbolismo di quegli inni, vi ha visto una figura dell’amore di Cristo per la Sua Chiesa, considerata la Sua sposa (cfr. Bíblia Sagrada Ave Maria. San Paolo: Editora Ave Maria, 2008, p. 34), ed è su un versetto di questo libro che ci piacerebbe meditare alla luce di quanto esposto da San Bernardo. 

Così si legge: “La sua sinistra sia sotto il mio capo, la sua destra mi abbracci!” (Cantico dei Cantici 2, 6). San Bernardo ci dice, in consonanza con ciò che insegna la Chiesa, che finché siamo Chiesa Militante, ovvero Chiesa che cammina in questo mondo, non abbiamo la pienezza del Regno di Dio. Al contrario, in questo mondo ci aspetta un percorso pieno di sfide e di croci, davanti alle quali siamo chiamati a rispondere alla luce di quello che Cristo ci ha insegnato. Camminando con Cristo e in Cristo, il giorno della nostra morte avremo la certezza del Regno di Dio, dove sono gli angeli e i santi. Chimiamo quel volto del Regno Chiesa Trionfante. In questo nostro cammino verso la nostra “pasqua di questo mondo”, viene in nostro aiuto lo Spirito Santo, ricordandoci per tutto il tempo dove siamo diretti. In questo San Bernardo vede la mano sinistra e la mano destra di Dio.

Il santo insegna che “il braccio destro dello Sposo è il ricordo di quell’amore che non ha eguali in grandezza e che lo dispone a donare la vita per gli amici; il Suo braccio destro è la visione beatifica che ha promesso ai Suoi e la gioia con cui saranno pervasi quando godranno della Sua divina presenza”. E aggiunge: “Non è un caso che questa visione divina e deificante, quella felicità inestimabile della visione di Dio, sia rappresentata dalla mano destra, perché è di questa mano che si dice in modo ineffabile: ‘[…] alla tua destra vi sono delizie in eterno’ (cfr. Sl 15,1)”. Chiudendo il ragionamento, ci dice ancora: “È per un motivo identico che la mano sinistra è come il luogo di ammirevole carità che non sarebbe troppo ricordare, perché è su quella mano che la Sposa poggia la testa e riposa, aspettando che passi l’iniquità” (cfr. San Bernardo di Chiaravalle, Trattato sull’Amore di Dio. San Paolo: Paulus, 2015, p. 30-31).

Sapendo che siamo corruttibili, Dio pone la Sua mano sinistra sulla nostra testa con il proposito di mantenerci saldi nella fede. Scrive ancora il santo: “No, non è senza ragione che lo Sposo pone il Suo braccio sinistro sulla testa della sposa, che rappresenta la tendenza della Sua anima, perché ella si doni e riposi, per assicurare che non ceda né si inclini a desideri carnali secolari, perché l’involucro terrestre e corruttibile del corpo pesa troppo sull’anima e fa ribassare i sentimenti”. 

Rallegriamoci, dunque, sapendo di questo aiuto dello Spirito nel nostro cammino di fede, e nel giorno dello scoraggiamento e della debolezza riposiamo in Lui, chiedendo la grazia di riprendere le forze per il percorso.

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diomanisanti e beati
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