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Pensavo di morire nel deserto libico ma Dio mi ha salvato

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Winner Ozekhome | Facebook

Silvia Lucchetti - pubblicato il 06/04/21

Un giovane nigeriano arrivato a Reggio Calabria nel 2016 - dove è stato “adottato” dalla comunità della parrocchia di Cannavò-Riparo - racconta come il Signore lo abbia aiutato e salvato dall'inferno del deserto libico

Su lacnews24.it del giorno di Pasqua è stata presentata la storia di Winner Ozekhome, un ragazzo nigeriano sbarcato nel porto di Reggio Calabria nel 2016 dopo l’odissea dell’attraversamento del deserto libico. 

Nel deserto e in Libia ci sono stati momenti in cui ho pensato che tutto sarebbe finito là, che non sarei sopravvissuto. Invece Dio ha sempre un altro piano per noi. 

(Ibidem)

Winner e il miracolo di essere stato salvato

Il giovane partito dal Paese di origine da solo ha affrontato i pericoli del viaggio sostenuto dalla incrollabile fede cattolica assimilata in Nigeria dove la popolazione è per circa il 50% cristiana. Durante questo difficile cammino, che definisce di vita o di morte, ha avuto la possibilità di constatare più di un miracolo: 

Dio mi ha aiutato e mi ha salvato durante il viaggio per arrivare qui. Per me la fede è fondamentale. Posso testimoniare la forza che mi ha dato nei momenti più difficili e rischiosi durante la fuga da un paese in cui non ero al sicuro, dove non avrei potuto sentirmi libero di studiare, di lavorare, di pensare ad un futuro. 

(lacnews24.it)

La parrocchia di Cannavò-Riparo come una famiglia

Dal 2016 Winner festeggia la Pasqua a Reggio Calabria nella parrocchia di Cannavò-Riparo insieme a don Nino Russo e tutta la comunità che gli ha teso le braccia e lo ha sostenuto nel processo di integrazione ormai completato.

Oggi ha quasi 22 anni, si è diplomato come perito tecnico industriale e studia Ingegneria dell’Informazione all’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Contemporaneamente lavora in un’azienda informatica e fa volontariato alla Caritas, dona il sangue alla Avis, e presso la parrocchia di Archi si dedica insieme al gruppo scout alle attività in favore dei più piccoli. 

La gratitudine

Grazie alle dure esperienze vissute è molto concreto e realista, oltre che riconoscente:

Nessuno può sapere cosa accadrà domani. Oggi sono contento di essere qui e del percorso che ho fatto con tante persone che mi hanno aiutato e che mi stanno aiutando ancora. 

(Ibidem)

La Pasqua per Winner: rinascita e speranza

Infatti grazie al contratto di lavoro è potuto rimanere in Italia anche da maggiorenne, proseguendo gli studi per coltivare la sua passione e realizzare il suo sogno: quello di specializzarsi nel settore informatico. In questi giorni in cui si celebra il sacrificio e la resurrezione di Gesù Cristo ci trasferisce questo suo profondo pensiero: 

L’unico crocifisso autentico è quello che si porta dentro, nel cuore, quello che si vede anche da molto, molto lontano, da dove più non si vedrebbe un crocifisso solo appeso al collo. È questa consapevolezza che fa vivere la Pasqua come un dono, un’occasione per fermarsi a riflettere quanto Gesù muore in Croce e per rinascere rinnovati nella Fede e nell’Amore verso il Prossimo insieme a Cristo che risorge. Per me la Pasqua è questo, rinascita e speranza.

(lacnews24.it)

E Winner sa bene, sulla sua pelle e con il cuore, cosa vuol dire grazie alla fede rinascere e sperare.

Tags:
nigeriatestimonianze di vita e di fede
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