Le gioie e le difficoltà legate all’amore tra l’uomo e la donna sono molteplici; come le grazie che, anche con l’intercessione di alcuni santi, possiamo ottenere.
San Valentino
Il 14 febbraio è da secoli il giorno di San Valentino ma “solo” dal XIV secolo è diventato, dapprima in Inghilterra poi nel resto della cristianità, “il giorno degli innamorati”. La figura storica di questo santo ha a suo favore poche e scarne notizie storicamente documentate; ad aumentare la confusione accadde che fin dai primi secoli ci fu una sovrapposizione tra due santi martirizzati a Roma entrambi di nome Valentino, entrambi uccisi il 14 di febbraio. O si trattò di uno sdoppiamento?
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In realtà, è una tradizione anglosassone con origini molto antiche…ma, disgraziatamente, non antiche come vorremmo. Dalla morte di San Valentino alla sua prima citazione in un contesto “amoroso”, passano più mille anni. Per oltre dieci secoli, mai, in alcun modo, San Valentino è stato accostato agli innamorati.
Così ci racconta la Penna spuntata in questo articolo che, per chi fosse interessato ad approfondire, racconta gli imprevedibili sviluppi legati alla fortuna del santo degli innamorati. Sorprendente il ritrovamento di “biglietti di San Valentino” scambiati tra cavalieri e nobildonne britannici nel XV secolo.
una certa Margery Brewes scrive una lettera d’amore al suo fidanzato John definendolo “mio amato Valentino” (ibidem)
Santi da invocare per fidanzarsi, sposarsi, superare crisi matrimoniali…
Di sicuro nessun beato, nella instancabile ma pacifica operosità della comunione dei santi, disdegnerà di soccorrerci se con cuore sincero ci rivogliamo a lui o a lei per avere aiuto in materia di amore. Così farà volentieri San Valentino. Però è bello sapere che, oltre al forse troppo inflazionato vescovo, sono tanti i nostri fratelli maggiori in grado di aiutarci e ai quali possiamo rivolgerci a seconda del passo che stiamo per compiere o delle difficoltà che incontriamo lungo il nostro cammino di fidanzati, giovani sposi, genitori, coniugi in crisi, vedovi o cuori solitari. Abbiamo scelto 6 santi per il loro specifico patronato legato all’amore umano.
Si prega per incontrare la persona da amare e che ci riami; si può pregare per un fidanzamento casto (e allora oltre a santi particolari possiamo sempre rivolgerci a Maria, matrice di ogni santità; esiste a Perugia, custodito nella cattedrale di S. Lorenzo martire, l’anello dello Sposalizio della Vergine: pur non essendo una vera e propria reliquia ha una lunga tradizione di fede, devozione e grazie donate. La Madonna di certo non si formalizza!).
Viva gli sposi!
Al momento delle nozze se desideriamo un aiuto e una protezione speciale per quel giorno e per tutti i giorni della nostra futura vita insieme e allora, oltre a San Raffaele Arcangelo, protettore degli sposi e dei matrimoni, potremmo persino rivolgere un’invocazione alla grande badessa teutonica, Santa Ildegarda di Bingen, perché vegli sui banchetti nuziali e sulla nostra tavola quotidiana, uno degli altari della nostra chiesa domestica.
Possiamo sperimentare fatiche su diversi fronti, una volta intrapresa la vita matrimoniale: allora perché non rivolgersi a giganti della fede e della carità, profondi conoscitori dell’amore umano, come San Giovanni Paolo II, protettore della famiglia e di sicuro attento alla sessualità coniugale o al Venerabile vescovo americano Fulton Sheen? Lo si potrebbe pregare per la vita (il suo primo miracolo riconosciuto riguarda un neonato di fatto “resuscitato”!) e per la sorgente della vita, la sessualità.
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Croce e delizia
Ci sono anche tanti matrimoni segnati particolarmente dalla croce, nella relazione stessa: il coniuge più sofferente può senza timore rivolgersi, per sé e per l’altro, ad una santa meravigliosa, una donna che ha subìto ogni tipo di umiliazione e mortificazione della propria femminilità e che non ha ceduto alla disperazione, ottenendo alla fine anche la conversione e la santificazione del marito prima suo aguzzino: Beata Elisabetta Canori Mora.
Ma anche nei matrimoni più riusciti ogni tanto i fili si attorcigliano e i grovigli diventano troppo intricati per essere risolti senza un aiuto soprannaturale: Maria che scioglie i nodi è da invocare con fiducia e senza timidezze…
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Chi resta solo perché il marito o la moglie viene chiamato prima di lui o lei a incontrare il buon Dio può pregare santa Monica: costei non solo ha ottenuto a suon di lacrime e preghiere la conversione del figlio, padre e dottore della Chiesa, ma ha anche vissuto in santità il suo stato di vedova.
E per i single?
Per loro c’è San Guido, uomo devoto che non si sposò né si consacrò in una qualche forma di vita religiosa ma visse in preghiera, svolgendo il suo lavoro, affidato senza ritegno alla volontà di Dio. Da qualche anno i due fratelli santi e martiri Faustino e Giovita sono indicati come patroni dei single.
Questo nuovo incarico (non un vero patronato) è stato loro affidato più per il semplice fatto di venire ricordati il 15 febbraio, subito dopo il vescovo degli innamorati, che per una ragione sostanziale. Pregarli non potrà che portare beneficio in ogni caso: sia la vita matrimoniale che quella da celibi offrono abbondanti occasioni di martirio, più o meno cruento!
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Infine, poiché dopo di Lei non c’è santo più grande e più ascoltato in Cielo, conviene rivolgersi per ogni necessità al patrono per eccellenza: San Giuseppe.
In questo anno, a lui dedicato, vedo tante famiglie amiche che addirittura hanno acquistato una casa nuova. In piena pandemia e con una crisi economica che incombe e già dilaga.
Chi meglio di Lui può sapere quanto è importante avere una dimora adeguata per la propria famiglia? Chi più di Lui sa come cavarsela in situazioni che sembrano senza via di scampo e con apparente sproporzione di mezzi? San Giuseppe è l’uomo in cui riporre tutta la nostra fiducia.
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