“Mantenere la distanza, indossare le mascherine e lavarsi le mani”, continuano a consigliare gli esperti in un nuovo rapporto
Nella festa dell’Assunzione, il 15 agosto, molti piccoli gruppi si sono riuniti in vari punti della piazza all’esterno della cattedrale di St. Mary a San Francisco (Stati Uniti). Ogni gruppo, limitato a una dozzina di persone, ha partecipato simultaneamente a una Messa guidata da un sacerdote diverso.
È stato così che l’arcivescovo di San Francisco, Salvatore Cordileone, ha provveduto alla liturgia per il maggior numero possibile di persone in uno dei più importanti giorni festivi rispettando le restrizioni imposte in città a seguito della pandemia di Covid-19. In base alle regole cittadine, non si potevano tenere servizi di adorazione all’interno, e i raduni dovevano essere limitati a 12 persone distanziate tra loro.
La cattedrale ha una capacità di almeno 2.000 posti a sedere, ma in questo momento non può essere usata neanche per 12 cattolici. Mentre l’arcivescovo Cordileone aspetta pazientemente che la città allenti le restrizioni per permettere lo stesso tipo di adorazione all’interno dei templi ormai permesso in altre città e in altri Stati, uno studio di tre esperti di malattie infettive può sostenere le sue speranze.
Le chiese cattoliche degli Stati Uniti hanno tenuto circa un milione di Messe pubbliche (in circa 17.000 parrocchie) nelle ultime 14 settimane, e seguire le linee guida per evitare la diffusione del virus – distanziamento sociale, indossare mascherine e lavarsi o igienizzarsi le mani – ha fatto sì che non si verificasse alcun focolaio di Covid-19 in nessuna di loro, affermano gli esperti.
Leggi anche:
A Bergamo tra dolore e speranza. La storia di Luca che lotta nel cuore del Covid
Gli esperti – Thomas W. McGovern, MD, ex ricercatore di Malattie Infettive dello US Army Medical Research Institute of Infectious Diseases e membro del consiglio nazionale della Catholic Medical Association; il diacono Timothy Flanigan, MD, professore di Medicina presso la Alpert Medical School della Brown University, e Paul Cieslak, MD, esperto di Malattie Infettive e Direttore Medico dei programmi della Divisione di Salute Pubblica dell’Oregon per le Malattie Trasmissibili e l’Immunizzazione – sono Physician Members del Gruppo di Lavoro del Thomistic Institute sui Protocolli di Malattie Infettive per Sacramenti & Assistenza Pastorale. Hanno pubblicato i loro risultati in un articolo, Evidence-Based Guidelines to Celebrate Mass Safely Are Working, sul sito web di Real Clear Science, e hanno dichiarato che nessun focolaio di Covid-19 è stato collegato alla frequentazione di chiese cattoliche, anche se ci sono stati esempi di individui asintomatici che non sapevano di essere stati contagiati e hanno assistito alla Messa e ad altre funzioni parrocchiali.
“La loro presenza avrebbe potuto portare a un focolaio se non fossero state seguite le precauzioni appropriate, e tuttavia in ogni caso non abbiamo trovato prove di trasmissione virale”, hanno affermato i medici.