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Anche se suo padre è stato assassinato, questo vescovo cattolico si oppone fermamente alla pena di morte

EXECUTION CHAMBER,DEATH PENALTY

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John Burger - pubblicato il 12/09/20

L'arcivescovo Joseph F. Naumann di Kansas City lamenta la ripresa delle esecuzioni federali

L’arcivescovo Joseph F. Naumann di Kansas City (Kansas, Stati Uniti) si oppone alla pena capitale. Non dovrebbe sorprendere, visto che la maggior parte dei vescovi cattolici si è espressa contro la pena di morte. Verso la fine di agosto, il presule si è unito a una dichiarazione della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti contro le esecuzioni federali, riprese quest’anno dopo una moratoria di 17 anni.

Nel caso di Naumann, però, c’è un elemento ulteriore. La sua famiglia ha vissuto una tragedia quando lui era ancora nel grembo materno, un omicidio costato la vita a suo padre. Se c’è qualcuno che ha una ragione per essere a favore della pena capitale si tratta delle vittime di questi crimini orrendi.

In un video prodotto di recente da un gruppo cattolico contrario alla pena di morte, l’arcivescovo riconosce che “la sofferenza e le circostanze di ogni famiglia che ha perso una persona cara per un crimine violento sono uniche. Non pretendo di poter parlare per tutte le vittime di omicidi, ma ho testimoniato come mia madre abbia lottato per far fronte alle necessità della nostra famiglia senza il beneficio della presenza di mio padre, e il dolore che ha subìto per il fatto di aver perso l’amore della sua vita. So anche cosa significhi per i bambini crescere senza un padre”.


DEATH

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Secondo la Catholic News Agency, il padre di Naumann, Fred, era il vice-gestore del negozio di liquori di St. Louis. Una settimana prima del Natale 1948 disse a un dipendente di aiutare a scaricare un camion di consegne. “Quando l’impiegato rifiutò di farlo, Naumann lo licenziò. Iniziarono a litigare, e allora l’uomo tirò fuori un coltello e tagliò la gola a Naumann, che morì prima di arrivare in ospedale”.

Joseph Fred Naumann, futuro sacerdote e arcivescovo, nacque sei mesi dopo.

Nel video, diffuso dal Catholic Mobilizing Network, Naumann dice di sostenere l’abolizione della pena di morte e di chiedere al Governo di non riprendere a mettere in atto la pena capitale a livello federale. “Non è mia intenzione minimizzare il dolore e la perdita di individui e famiglie che hanno subìto la morte di una persona cara come risultato di un crimine violento”, afferma, riconoscendo che il sistema di giustizia criminale ha la responsabilità di proteggere gli innocenti dal diventare vittime e di mettere in atto deterrenti contro i crimini violenti. “Ad ogni modo, nel 2020 negli Stati Uniti abbiamo la capacità di proteggere la società da criminali violenti senza ricorrere alla pena di morte”.

“Quando scegliamo di uccidere in nome della giustizia, la nostra società si abbassa a imitare la violenza di chi la perpetra”, conclude. “Il nostro sistema di giustizia criminale dovrebbe sforzarsi di riabilitare e trasformare i criminali, non di giustiziarli”; “se c’è qualcosa che può portare la guarigione nel cuore di chi piange la morte della vittima di un crimine violento non è la distruzione di un’altra vita umana, ma la possibilità di salvare un’anima”.

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