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La missione del sacerdote è quella di salvare vite

DOLAN,ORDINATION,TRENTON

Jeffrey Bruno | Aleteia

Aleteia - pubblicato il 28/01/20

E come ci si riesce? Risponde un presbitero

Il sacerdote brasiliano Aurenilson Carvalho è diventato noto dopo essere riuscito a dissuadere dal suicidio una ragazza che minacciava di buttarsi giù da una torre, da un’altezza di quattro piani.

A poco più di un mese da quell’episodio, il sacerdote ha postato sul suo profilo di Facebook un testo in cui riflette sulla missione del sacerdote, che le tra altre grandi responsabilità ha quella di salvare delle vite. “Il sacerdote salva perché è strumento del Salvatore!”, ha scritto.

Ecco il testo integrale pubblicato dal presbitero:

Essere strumento di salvezza è una missione di tutti

La missione del sacerdote è quella di salvare vite! A volte diventa come Gesù che vuole salvare, riscattare ciascuno di noi. La volontà del Signore è che nessuna vita si perda (cfr. Gv 6, 39).

Non mi stupisce che un sacerdote salvi una ragazza che voleva gettarsi da una torre della TV. È un aspetto quotidiano del suo compito di cercare di salvare le persone. È chiamato a riscattare chi è sull’orlo della morte, chi insiste a scegliere cammini di morte.

Il sacerdote salva perché è strumento del Salvatore!

Il sacerdote salva gridando:“Non gettarti da lì, scendi da quella torre!” Salva anche quando convince quell’altra ragazza a non abortire il suo bambino indifeso. Salva quando chiede a una coppia di ricominciare dopo un tradimento. Salva quando cerca di aprire gli occhi ai giovani, orientandoli a respingere i vizi. Allo stesso modo, salva quando abbraccia e consola quella madre che piange vedendo suo figlio schiavo delle droghe. Salva stando vicino a quella vedova che non trova motivi per vivere. Salva anche visitando quella famiglia povera e dimenticata da tutti, portando il Pane della parola e una cesta di cibo.

Amministrando i sacramenti, il sacerdote continua a salvare quel giovane che inizia il suo cammino di sequela di Gesù nel Battesimo; nella Santa Messa il sacerdote è strumento di salvezza offrendo agli affamati il Pane del Cielo, che sazia e dà senso all’esistenza; in ogni Confessione il sacerdote salva stendendo la mano del Padre misericordioso alle persone morte per il peccato; i malati e gli allettati sono salvati dalla sua presenza e dall’unzione che offre, che li portano al recupero della salute o li preparano alla vita eterna.

Il presbitero salva perché un giorno il Signore lo ha riscattato nel sacramento dell’ordine. Salva morendo a se stesso, dimenticando i propri dolori in vista della salvezza del popolo a lui affidato.

Evidentemente non possiamo esaurire i modi infiniti del Signore per salvare le persone attraverso il sacerdote. Bisogna ricordare che molti dei gesti menzionati possono essere eseguiti non solo dal presbitero; spetta a qualsiasi persona si dica cristiana replicare gli atteggiamenti di Cristo.

È salvifico per tutti ascoltare la sua voce: “Va’ e anche tu fa’ lo stesso” (Lc 10, 37); “Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi” (Gv 13, 15), tenendo conto del fatto che la missione di ogni battezzato è continuare la missione di Gesù.

Fare il bene ovunque si vada, essere la voce, le braccia di Gesù, riprodurre i suoi atteggiamenti non può essere qualcosa di esclusivo del sacerdote. Tutti devono agire così perché dicano di noi quello che si diceva di Gesù: “Passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui” (At 10, 38).

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