Sposata a 44 anni, una donna condivide la grande lezione che ha imparato mentre aspettava “l'uomo giusto”
Se quando avevo 20 anni qualcuno mi avesse detto che avrei dovuto aspettare fino ai 42 per conoscere “l’uomo giusto”, sarei stata profondamente scoraggiata e probabilmente mi sarei arrabbiata. Ho incontrato mio marito Greg quando avevo 42 anni, e ci siamo sposati quando ne avevo 44. Col senno di poi, la tempistica è stata perfetta.
Non fraintendetemi – non mi andava bene il fatto di essere single. Non mi piaceva. Per me era una prova, apparentemente infinita e solitaria. È stato solo con il dono del tempo che sono arrivata ad apprezzare e a capire che quella situazione aveva un obiettivo. E parte di questo, credo, è incoraggiare altre donne a sperare.
Da quando mi sono sposata ho parlato con molte donne single. Tutte cercavano di destreggiarsi tra vita, lavoro e appuntamenti, rimanendo speranzose e ottimiste sul fatto di riuscire a trovare il loro vero amore – auspicabilmente prima di quanto è successo a me! Attraverso i miei incontri con queste donne, e le mie esperienze, mi sono convinta del fatto che il cuore di una donna è pieno del desiderio di amare e di essere amato. Ogni cuore ha questa caratteristica, ma il cuore femminile anela all’amore nel modo in cui un giardino anela alla luce del sole e all’acqua. La maggior parte delle donne sogna di essere amata e accettata incondizionatamente da un uomo con cui vuole allevare dei figli.
Leggi anche:
Per scelta o no… essere single non è una cosa facile
Ciò rende ancor più doloroso il fatto di non essere sposate. La situazione è spesso aggravata da una voce canzonatoria che ci rimbomba nella testa dicendoci “Se non troverò presto un marito, il mio sogno di avere dei bambini potrebbe non realizzarsi”.
Se state vivendo questa situazione – voi o qualcuno che conoscete -, può essere frustrante e scoraggiante, ma abbiate speranza, perché non siete sole.
Una delle domande che sento più spesso è “Cosa hai fatto per continuare a sperare?” Onestamente, ho solo messo un piede davanti all’altro e ho lottato quasi a ogni passo. Mi concentravo sulle cose che amavo fare e ho approfittato al massimo della libertà di viaggiare, ho conseguito un master studiando di notte e mi sono allenata per un paio di maratone.
Oltre a questo, anche se non è altrettanto bello, approfittavo di ogni possibilità negativa per trovare un partner. Se avessi guardato bene alcuni degli uomini su cui avevo messo gli occhi avrei riconosciuto che non andavano bene per me, ma avevo elaborato degli attaccamenti malsani difficili da spezzare.