Le notizie di questi ultimi tempi sembrano tutte una più oscura dell’altra: gli scandali tra preti e vescovi si accavallano uno sull’altro. Non passa una settimana senza che un caso di abuso sessuale venga spiattellato sulle prime pagine. In conseguenza di ciò, sono tanti i cristiani scombussolati, e quelli che non appaiono totalmente scoraggiati si domandano come si possa reagire.
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Processi ai cardinali Barbarin e Pell, summit sulla protezione dei minori, libro di Frédéric Martel… L’attualità sembra scatenata. Di fronte alla tempesta, «non devo più tacere», afferma il cardinal Robert Sarah nella sua ultima opera – Si avvicina la sera e il giorno è ormai al termine –, apparso (al momento solo in francese) il 20 marzo per i tipi di Fayard.
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Se l’opera traccia un quadro cupo della situazione attuale, è per meglio incoraggiare a conservare la speranza. Leggendola, i cristiani possono trovare il rimedio per non aver più paura e procedere con fiducia. «Ho voluto questo libro per confortare i cristiani e i sacerdoti fedeli», spiega l’alto prelato guineano.
Il mezzo per non cadere: mettersi in ginocchio
La Chiesa è diventata una “spelonca di ladri”, afferma senza mezzi termini il cardinal Sarah, per il quale i nemici dell’istituzione si trovano al suo interno. Malgrado tutto, assicura, i preti, i vescovi e i cardinali senza morale non oscureranno mai la testimonianza “luminosa” dei più di 400mila preti che in tutto il mondo servono «con gioia e santità il Signore». Per quanto gli attacchi siano molto violenti, la Chiesa non ne morirà – il cardinale lo promette.
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Ma per non vacillare c’è una sola soluzione: la preghiera. «Cari amici, volete rialzare la Chiesa?», domanda il cardinal Sarah. «Mettetevi in ginocchio. È l’unico modo», spiega, perché «chi non prega più ha già tradito». I vostri pastori sono coperti di difetti e di imperfezioni? Non è disprezzandoli che sarà costruita l’unità della Chiesa.
Se pensate che i vostri preti e i vostri vescovi non siano dei santi, allora siatelo voi per loro. Fate penitenza, digiunate per riparare le loro colpe e le loro viltà.
Il cardinale francofono offre anche altre tre chiavi per resistere nella tempesta: difesa coraggiosa della dottrina cattolica, rispetto e devozione verso il papa, successore del primo degli Apostoli, mutua carità. Se i fedeli coltivano queste virtù – spiega – la Chiesa troverà pace.
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Tale è la speranza del cardinal Sarah. Una speranza che è un “combattimento costante” e non un “ottimismo beato”. Ma è una speranza che dà pace, poiché si trova «fondata sulla bontà illimitata di Dio». «Cristo ha già vinto», assicura l’alto prelato.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]