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Crisi nella Chiesa, la diagnosi del cardinal Sarah

ROBERT SARAH

François-Régis Salefran I CC BY-SA 4.0

Il cardinal Sarah

Paul de Dinechin - pubblicato il 22/03/19

Rivelazioni su abusi sessuali, scandali ad opera di membri del clero. La credibilità della Chiesa è seriamente rimessa in discussione. Cercando di essere lucido sulla presente crisi, il cardinal Robert Sarah pubblica una nuova opera nella quale offre le chiavi per mantenere la speranza.

Le notizie di questi ultimi tempi sembrano tutte una più oscura dell’altra: gli scandali tra preti e vescovi si accavallano uno sull’altro. Non passa una settimana senza che un caso di abuso sessuale venga spiattellato sulle prime pagine. In conseguenza di ciò, sono tanti i cristiani scombussolati, e quelli che non appaiono totalmente scoraggiati si domandano come si possa reagire.




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Processi ai cardinali Barbarin e Pell, summit sulla protezione dei minori, libro di Frédéric Martel… L’attualità sembra scatenata. Di fronte alla tempesta, «non devo più tacere», afferma il cardinal Robert Sarah nella sua ultima opera – Si avvicina la sera e il giorno è ormai al termine –, apparso (al momento solo in francese) il 20 marzo per i tipi di Fayard.




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Se l’opera traccia un quadro cupo della situazione attuale, è per meglio incoraggiare a conservare la speranza. Leggendola, i cristiani possono trovare il rimedio per non aver più paura e procedere con fiducia. «Ho voluto questo libro per confortare i cristiani e i sacerdoti fedeli», spiega l’alto prelato guineano.

Il mezzo per non cadere: mettersi in ginocchio

La Chiesa è diventata una “spelonca di ladri”, afferma senza mezzi termini il cardinal Sarah, per il quale i nemici dell’istituzione si trovano al suo interno. Malgrado tutto, assicura, i preti, i vescovi e i cardinali senza morale non oscureranno mai la testimonianza “luminosa” dei più di 400mila preti che in tutto il mondo servono «con gioia e santità il Signore». Per quanto gli attacchi siano molto violenti, la Chiesa non ne morirà – il cardinale lo promette.




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Ma per non vacillare c’è una sola soluzione: la preghiera. «Cari amici, volete rialzare la Chiesa?», domanda il cardinal Sarah. «Mettetevi in ginocchio. È l’unico modo», spiega, perché «chi non prega più ha già tradito». I vostri pastori sono coperti di difetti e di imperfezioni? Non è disprezzandoli che sarà costruita l’unità della Chiesa.

Se pensate che i vostri preti e i vostri vescovi non siano dei santi, allora siatelo voi per loro. Fate penitenza, digiunate per riparare le loro colpe e le loro viltà.

Il cardinale francofono offre anche altre tre chiavi per resistere nella tempesta: difesa coraggiosa della dottrina cattolica, rispetto e devozione verso il papa, successore del primo degli Apostoli, mutua carità. Se i fedeli coltivano queste virtù – spiega – la Chiesa troverà pace.




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Tale è la speranza del cardinal Sarah. Una speranza che è un “combattimento costante” e non un “ottimismo beato”. Ma è una speranza che dà pace, poiché si trova «fondata sulla bontà illimitata di Dio». «Cristo ha già vinto», assicura l’alto prelato.

Le soir approche et déjà le jour baisse, cardinal Sarah
© Fayard

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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