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L’esposizione precoce ai dispositivi elettronici può provocare problemi cognitivi nei bambini

CHILD TABLET

Oleksandr Zamuruiev I Shutterstock

Mathilde De Robien - pubblicato il 13/02/19

Le statistiche relative alla Francia sono allarmanti (e nel resto del mondo non è diverso)

Gli esperti mettono in guardia sui pericoli di esporre i bambini agli schermi di cellulari, tablet, televisione e computer. Non è una sorpresa – gli studi parlano delle conseguenze di questa abitudine già da qualche tempo –, ma i numeri (in questo caso relativi alla Francia) sono allarmanti.

Il 17 gennaio, su Le Monde i professionisti del Collectif Surexposition Ecrans (CoSE) hanno espresso preoccupazione per il notevole aumento dei disturbi intellettivi e cognitivi nei bambini e hanno messo in guardia sulla necessità di lottare contro la sovraesposizione precoce dei più piccoli ai dispositivi elettronici.

Il rappresentante del CoSe sostiene che “il numero dei bambini tra i 2 e gli 11 anni che soffrono di problemi intellettivi e cognitivi, di problemi psicologici e disturbi del linguaggio, sta aumentando drammaticamente. Dal 2010 i casi di disturbi intellettivi e cognitivi sono aumentati del 24%, i disturbi psicologici del 54% e i disturbi del linguaggio del 94%. Nell’arco di 10 anni i bambini svilupperanno sempre più difficoltà a esprimersi, imparare e gestire le proprie emozioni”.


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Un collegamento con la sovraesposizione agli schermi?

Pediatri, psichiatri infantili, psicologi ed esperti di aree affini si chiedono se il fattore ambientale possa spiegare l’aumento di questi seri disturbi nei bambini.

Hanno anche sottolineato i tanti studi realizzati nel corso degli ultimi 20 anni che hanno stabilito un nesso causale tra esposizione eccessivamente precoce agli schermi e disturbi del sonno, del linguaggio, del comportamento e dell’attenzione.

Quanto ai bambini più grandi, altri studi confermano l’impatto dell’esposizione eccessiva sulle attività fisiche, il peso, la vista, l’umore (ansia, isolamento e depressione) e gli atteggiamenti ipersessualizzati o violenti per via di pornografia e violenza.

I bambini stanno troppo davanti alla TV

La battaglia si prevede difficile, visto che i genitori non sembrano tener conto di questo. Se molti esperti sostengono la necessità che i bambini non siano esposti a schermi prima dei tre anni, un altro studio, il Longitudinal French Study From Childhood, rivela che due terzi dei bambini di due anni vedono la televisione tutti i giorni (le statistiche statunitensi suggeriscono che la situazione non è migliore rispetto all’altro lato dell’Atlantico). Il collettivo fa appello alle autorità pubbliche per sostenere le équipes di ricerca, perché la Francia possa realizzare studi che eliminino tutti i dubbi sulla questione, oltre a sviluppare una strategia nazionale di prevenzione dei rischi, includendo il sostegno ai genitori.

Non aspettare che altri agiscano al proprio posto

Non c’è dubbio sul fatto che i dispositivi elettronici siano un modo facile di intrattenere i bambini di tutte le età e di liberare i genitori per il lavoro e altre attività. Ma tutto indica che il prezzo di questa “via d’uscita facile” sia molto alto. È il momento che i genitori prendano misure per proteggere il futuro dei loro figli, limitando il tempo di esposizione agli schermi e rivolgendosi ad altre forme di intrattenimento ed educazione adeguate all’età, soprattutto all’interazione tra genitori e figli (giochi da tavolo, leggere e raccontare storie, partecipare ad attività di artigianato…).

Questo richiederà sicuramente dei sacrifici – ad esempio, a volte dovremo limitare il tempo che trascorriamo davanti alla televisione o al cellulare –, ma la ricompensa sarà una vita più ricca per i nostri figli.

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