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Lettera alle donne che allattano

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Silvia Lucchetti - pubblicato il 31/07/18
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Care mamme che allattate, i vostri figli stanno crescendo grazie a voi che vi offrite senza risparmiarvi. Siete fortissime! Siamo grate del dono della maternità e dell’allattamento, che della gravidanza è la promessa mantenuta. (E sia benedetto anche il latte artificiale per chi non può fare diversamente)Care mamme,
sono le tre di notte e vi scrivo con gli occhi pieni di sonno e stanchezza, ma certe parole vengono al mondo solo al buio, nel silenzio. Ho appena finito di allattare la mia bambina che dopo la poppata è crollata di nuovo. La guardo dormire sazia con le braccia allargate (come se stesse recitando il Padre Nostro) e con le labbra sporche di latte che – alla luce della lampada del comodino – sembra un gloss.

L’altro ieri mi hanno inviato su WhatsApp una simpatica filastrocca sull’allattamento per questo ho deciso di scrivervi. Come state? Come va? Quanto sonno, sete, fame avete?



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Mia figlia ha cinque mesi e allattarla è bellissimo. Nei giorni scorsi però ho avuto un momento di forte stanchezza, una fiacca simile a quella vissuta durante le sue prime settimane di vita. Mia madre mi ha subito rassicurata: “L’allattamento è stancante, devi riposarti!” Chissà quante di voi staranno vivendo questi momenti, così belli, intensi, ma anche faticosi. Ci sono dei giorni in cui mi sento svuotata, senza forze, priva di ogni vigore ed energia. Ma grazie a Dio mia figlia diventa sempre più grande e forte, succhia il meglio da me. E quando durante l’ultima visita la pediatra mi ha detto “Complimenti signora, la bambina cresce e sta bene. Solo latte suo, vero? Brava!” sono stata orgogliosa di me, ho pensato “Sta crescendo con il mio latte. Tutti quei rotolini li sto rimpolpando io”. E poi “Chissenefrega se devo ancora perdere un po’ di chili, se mi viene fame e ho una sete pazzesca, lei cresce nutrita da me“. Piccolo momento esaltante, però – a parte l’eccessivo entusiasmo – è proprio così! Care mamme che allattate, i vostri figli stanno crescendo grazie a voi che non conoscete orari, programmi, che vi offrite senza sosta, in ogni luogo e momento, che non vi risparmiate e vi lasciate consumare. Volevo dirvi brave! Siete troppo forti!



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Prima della nascita di mia figlia ho partecipato ad un corso pre-parto davvero valido ed utile con un’ostetrica di grande esperienza, professionale, ma anche ironica e dolce (grazie Mimma!) che ci ha parlato a lungo dell’allattamento offrendoci consigli preziosi. Ve ne elenco qualcuno, i primi che mi vengono in mente in ordine sparso, sperando possano servire alle mamme in attesa o a chi ha appena partorito:

1) Non comprate la bilancia e se ve l’hanno già regalata fatevela cambiare con qualcos’altro. Altrimenti diventerete genitori ossessivi, starete sempre a pesare il bambino, prima della poppata, dopo, e non ne uscirete più.

2) Allattare è importante, è un gesto unico, pratico, economico e salutare. Nel seno il bambino trova cibo, consolazione, sicurezza, amore. Allattando la mamma e il bambino si conoscono giorno dopo giorno. Insieme al latte passano pensieri, sentimenti, sogni.

3) È importante che il bambino si attacchi bene al seno. Ma se in un primo momento incontrerete difficoltà o dolore… non scoraggiatevi! Chiedete aiuto alle ostetriche del reparto e insistete. Dovete ricordare che per lui/lei non c’è sostanza nutritiva e coccola migliore!

4) Quando verrano a trovarvi amici e parenti magari qualcuno dirà “Ma sei sicura di avere il latte?”, “Sembra che hai il seno sgonfio!”, oppure “Forse il tuo latte non è abbastanza nutriente”. Tutte sciocchezze! Il latte materno va benissimo, è super energetico e il corpo produce la quantità di cui ha bisogno vostro figlio. Ma se comunque vi sembra poco, riposate, bevete molto, e attaccate spesso il bambino. Abbiate fiducia in voi stesse! Avete partorito: il vostro corpo vi ha dato già prova di una potenza straordinaria. Ora siete un po’ stanche e scombussolate, ma la natura è pazzesca e anche il vostro latte 🙂



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5) Allattate a richiesta senza guardare l’orologio e non date retta a chi vi rimprovera di attaccare sempre vostro figlio e viziarlo. Seguite il vostro istinto.

6) Siete tornate a casa e il bambino piange, piange, non smette di piangere. Non fatevi prendere dallo sconforto e da inutili ansie. Anche se ha già mangiato la prima cosa da fare è allattarlo di nuovo. La fame non conosce orari.

7) Per allattare serene mettetevi comode, trovate la vostra posizione, sistemate bene i cuscini e non dimenticate di avere una bottiglietta d’acqua vicino.

8) Non fatevi problemi ad allattare ovunque. Per strada, al supermercato, in chiesa, alla posta. State nutrendo vostro figlio, nessuno si scandalizzerà e se pure qualcuno vi guarderà scocciato: infischiatevene!


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Ricordiamoci di essere grate del dono della maternità e dell’allattamento, ci sono tante donne che per i motivi più diversi non possono o non riescono.

Adesso godetevi la filastrocca, ma fate presto che tra poco vi tocca la poppata 😉

FILASTROCCA DELL’ ALLATTAMENTO

“Se a richiesta vuoi allattare
il tuo bimbo vai a guardare
niente orari né bilancia
è una cosa un po’ di pancia
non dar retta a Tizia e Tizio
che ti dicono: “Ma è un vizio!!!”
allattare non è solo
un “fast food” dato al volo,
è conforto, è medicina
è la mamma lì vicina
fa dormire, fa calore
ti disseta, è puro amore.
E se hai dubbi sul tuo latte
non dar retta a storie matte
una pesata ogni sette dì
E controlla la pipì!

E se senti mal di schiena
non è colpa della luna piena:
andrà meglio la poppata
Se ti metti stravaccata.
Sui cuscini ti distendi
il bimbo sopra poi ti prendi;
lui da sé si attaccherà,
senza affanni popperà.


MAMMA, ALLATTA, CASA
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A chi chiede con gran cruccio
“Perché tu non gli dai il ciuccio?”
tu rispondi senza meno
che per quello ci sta il seno;
120 milion d’anni
che funziona senza danni:
se non dà fastidio a me,
perché deve darne a te?

Ciucci, biberon, girelli,
passeggini, giocarelli,
dande, baby-citofòn,
seggioloni e carillòn,
le scarpette col plantare,
pannolini per il mare,
le cremine per il seno,
carrozzine con il freno,
gocce, infusi, integratori,
le cullette coi motori,
la tutina strafirmata,
la cuffietta ricamata,
il servizio “prima pappa”,
il lettino che “t’acchiappa”,
le babbucce fatte a maglia,
tutta questa cianfrusaglia
non mi serve, no, davvero:
braccia e tette a costo zero!

Ce l’hai il latte? è un po’ piccina…
quanto ha preso stamattina?
Ma ti mangia? sembra moscio…
non hai il seno troppo floscio?
Ma ti dorme? è buona? è brava?
Non ti far trattar da schiava…
Hai le occhiaie… sei un po’ giù…
quanti chili hai messo su?
Non mangiare questo e quello,
prendi infuso al finocchiello,
Non stressarti, te lo vieto
o il tuo latte sa d’aceto!
Niente sole o ti si cuoce,
e se è rancido gli nuoce;
non ti devi affaticare
se non vuoi farlo guastare,
bevi birra, senti a Zia,
niente sugo, fa allergia!

Nonne, suocere, cognate
e le altre imparentate,
la barista, la portiera,
quel passante di iersera,
luminari patentati,
dotti, esperti accreditati,
azzittatevi, perché
so sbagliare anche da me!



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Ed a chi mi da consigli,
come crescere i miei figli,
dico: Passa un po’ al mattino
con cornetto e cappuccino,
fai la spesa, fa’ il bucato,
fammi un po’ riprender fiato,
lava un po’ di pavimenti,
fammi pranzi succulenti,
rigovernami il lavello,
lo stendino è nel tinello,
c’è la scopa in ripostiglio,
e a me lasciami mio figlio!

Ma lo allatti ancora tu?
Ormai il latte non c’è più!!!
non la dare ad ogni quando,
che ti sta manipolando!
La tua bimba è assai furbetta,
non le dare sempre retta,
te la sei proprio cercata,
ché male l’hai abituata!
devi esser senza cuore
o ti sveglia ogni due ore,
porta chiusa e luce spenta,
se la bimba si lamenta
tu ti affacci un momentino
e gli fai un bel discorsino:
“Amor mio e di papà
noi due stiamo un po’ di là,
ecco qui, mettiti sotto,
tu ci hai il ciuccio e l’orsacchiotto”.
Urla? Piange? Ha rigettato?
Non restare impressionato
cambia il letto, poi va via,
è per la sua autonomia!

Tracy Hoggs ed Estivil,
Tipi tristi, oscuri e vil,
alla larga, state indietro
con il vostro credo tetro!
Nella notte s’ode un pianto,
ecco qui, le sono accanto…
dò la tetta… tutto tace…
ecco, scende una gran pace.
Cari Tracy ed Eduardo,
non vi degno di uno sguardo!”

– Antonella Sagone –