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Lettera al mio bambino andato in Cielo

NEWBORN,PREEMIE

PD

Aleteia - pubblicato il 30/07/18

“La mia grande consolazione è sapere che un giorno saremo di nuovo insieme – e questa volta per sempre”

Quando una donna incinta riceve la tragica notizia che il suo bambino ha qualche malformazione o ha un grave problema quando è ancora nel ventre materno, le prime domande che le vengono in mente sono: “Cosa fare?”, “Un aborto sarebbe la soluzione?”, “Portare avanti la gravidanza è un”ingiustizia’ come dicono tanti medici?”

Quando gli spagnoli Alfonso e Susi sono stati informati del fatto che il piccolo Ismael aveva una grave malattia cardiaca e non sarebbe sopravvissuto si sono sentiti perduti, ma hanno accettato questa grande sfida come la volontà di Dio e hanno deciso di portare avanti la gravidanza, nonostante la forte pressione da parte di chi voleva che abortissero.

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Ismael è nato l’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, è stato battezzato e due giorni dopo è morto pacificamente tra le braccia della mamma.

Susi ha scritto su questa esperienza una lettera breve e profonda indirizzata al suo bambino:

Mio grande angioletto Ismael,

il tuo passaggio per la nostra vita è stata come una brezza dolce. Ho avuto la fortuna di averti portato dentro di me per sette mesi, di soffrire con te e per te, di chiedere a Dio di non doverti dire addio. Ti ho amato fin dall’inizio, e non mi sono preoccupata di come potevi essere, ma ti ho accompagnato, pur sapendo che la tua perdita mi avrebbe fatto male.

Sei nato nel giorno dell’Immacolata Concezione e te ne sei andato con la Madonna di Loreto. Ora non ti sento più dentro di me e non posso tenerti tra le braccia o baciarti… Il dolore e il vuoto nel mio cuore sono immensi.

Ma rivivrei volentieri tutto questo per conoscerti, amarti, aspettarti e cullarti tra le mie braccia, bagnando il tuo faccino con le mie lacrime.

Sei stato una benedizione per noi, e ci hai dato una profonda lezione d’amore, di semplicità, umiltà, dedizione e di quanto sia importante lottare per il dono della vita. Quando ti ho preso tra le braccia hai aperto gli occhietti, mi hai guardata e mi hai mostrato che tutto quello che abbiamo passato è valso la pena. Dayenu! [Espressione ebraica che significa “È stato sufficiente”].

Il dolore che provo ora è intenso, ma l’amore che sento per te è molto più grande. Mi sento la madre che ha ottenuto la grazia più grande al mondo per aver avuto un figlio come te.

Sarai sempre nel nostro cuore. La mia grande consolazione è sapere che un giorno saremo di nuovo insieme – e questa volta per sempre. Ti voglio bene, figlio mio adorato, anima della mia anima. Quanti frutti ha dato la tua breve vita, tesoro mio! Rendo grazie a Dio per avermi scelto per portare questo angelo dentro di me. Prega per noi, figlio mio, perché nessuno sia in grado di rimuovere dal mio cuore il segno che hai lasciato”.

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