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La Madonna a Trevignano, lacrime di sangue e catastrofi: inchiesta sulle presunte apparizioni

Gisella veggente Trevignano

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 26/07/18

La Curia e i Carabinieri indagano sui presunti fenomeni soprannaturali che si starebbero verificando in un paesino in provincia di Roma

La vita di Gisella e Gianni, una normalissima coppia di sposi originari della Sicilia, ma che vivono a Trevignano romano, paesino sul lago di Bracciano in provincia di Roma, è stata normalissima fino al marzo del 2016, quando di ritorno da un viaggio spirituale a Medjugorje, hanno acquistato una statuina di 20 cm della Madonna.

A quel punto, appena tornati a casa, hanno visto che iniziava a lacrimare sangue: da qui inizia tutta l’incredibile storia delle apparizioni a Trevignano. Ogni 3 del mese Gisella sostiene di avere in visione la Madonna, così come accaduto ai veggenti di Medjugorje. Le rivelazioni private della Vergine non avrebbero avuto interruzioni dal 2016 ad oggi (Il Sussidiario, 5 luglio).




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La statuina

Il 3 luglio 2018 Gisella ha parlato delle apparizioni alla trasmissione di Rai1 “La Vita in diretta estate”. «Tutto è iniziato tutto due anni fa – ha detto Gisella – quando abbiamo preso quella statuina della Madonna che ha iniziato a lacrimare sangue. E poi la prima apparizione: miracoli analizzati dalla Diocesi, tutto la Curia ha provato a verificare, per ora non ci sono esiti ma noi continuiamo a vederla lacrimare».


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Le prima visione

Questo il racconto della prima apparizione: «Ero a casa con mio marito e ho sentito la voce che mi chiamava e mi diceva “Figlia mia, Figlia mia”. Erano le tre del pomeriggio e ho cominciato a guardare la statuina e ho visto come una nuvoletta, difficile da spiegarlo, mi sono inginocchiata piangendo impaurita e con emozioni difficile da spiegare con parole umane. “Non avere paura, sono la Vergine Santa”. Non sapevo se mio marito vedesse, lo stringevo e intanto la Madonna mi diceva “stai tranquilla e anche la tua famiglia sentiranno la Mia Presenza”. Sentimmo scampanellio e forte profumo di rose».

Scritte sulle mani e sui muri

Ma non sono solo la lacrimazione di sangue della statua e le visioni di Gisella a far discutere.Ad aver lacrimato sarebbe anche un quadro del Cristo morto appartenente ad una famiglia di Trevignano. Alcuni testimoni intervistati da Daily World Italia (settembre 2016) hanno riferito come in una stanza della casa della coppia si sarebbero presentate delle scritte in aramaico.

Scritte che si manifesterebbero anche sulle braccia della signora Gisella.


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Catastrofi naturali

Secondo la veggente la Madonna chiede di pregare di più per questo mondo alla deriva, anche dal punto di vista “ambientale”: «Avvertimenti che la Madonna fa per avvicinarci di più alla fede e ci invita anche a rispettare la natura. Mi ha detto anche che ci saranno terremoti e catastrofi nucleari: mi ha detto che i vulcani avrebbero iniziato ad eruttare, ed è quello che sta accadendo, anche se nessuno lo dice».

Il terremoto di Amatrice

La Madonna avrebbe predetto, secondo Gisella, il terremoto dell’Italia centrale del 2016.: «Il terremoto di Amatrice me l’aveva detto tre giorni prima del 24 agosto 2016. Il problema è che noi dovremmo pregare di più e questi fenomeni orribili sarebbero mitigati».

Curia e carabinieri

Sui fatti di Trevignano ci sono in corso le indagini dei Carabinieri delle stazioni di Bracciano e Trevignano. A cominciare dal sangue che è colato dalla statuina. In Curia si analizza con grande cautela il fascicolo con tutti gli episodi che hanno riguardato Gisella.

Il vicario generale della diocesi di Civita Castellana, di cui fa parte Trevignano, monsignor Renzo Tanturli, ha spiegato a Il Tempo (settembre 2016) che «la grande riservatezza – dice – è per aspettare l’evolversi degli avvenimenti e verificarli». Da allora poco è cambiato. Le indagini continuano e la Chiesa non si sbilancia.




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I sacerdoti

Il dato certo è che i momenti di preghiera e della recita del Rosario sui luoghi della apparizioni sono sempre molto affollati. E tra i presenti ci sono anche diversi sacerdoti, segno che la Curia, almeno per ora, non ha chiuso le porte alle presunte visioni di Gisella.

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