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Le intenzioni delle messe restano un mezzo privilegiato per sostenere i cristiani in difficoltà

IRAQ-CONFLICT

AFP PHOTO / SAFIN HAMED

Paul de Dinechin - pubblicato il 06/07/18

Numerose associazioni apportano il proprio aiuto alle comunità cristiane che soffrono persecuzioni, conflitti o miseria. Mediante le intenzioni di messa, la dimensione spirituale viene in soccorso dell’aspetto puramente umanitario.

Nel 2017 è stata celebrata una messa ogni 21 secondi con l’intenzione di sostenere le comunità pastorali in difficoltà. È quanto indica la fondazione di diritto pontificio Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) nel suo rapporto annuale. Sono all’incirca 1,5 milioni di messe. L’associazione afferma così di aver riservato poco meno di venti milioni di euro per le intenzioni delle messe.




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Ancora più che di aiuto economico, si tratta di un sostegno spirituale. Sviluppando la comunione della Chiesa, questo metodo poco comune partecipa alla vitalità delle comunità locali. Sebbene la celebrazione dell’eucaristia non sia mai stata considerata un atto di lucro – non è la sete di guadagno che guida il sacerdote – offrire del denaro per l’Augusto Sacrificio permette di sostenere parrocchie e diocesi, talvolta più che modeste.




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Ricostruire l’ambiente religioso

Questa forma di aiuto caritativo va generalmente di pari passo col sostegno all’ambiente religioso.




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Nel caso dei cristiani d’Oriente, per esempio, le infrastrutture sono state messe a ferro e fuoco. In particolare in Iraq e in Siria, che hanno subito le folgori dello Stato Islamico. I villaggi cristiani della piana di Ninive hanno così subito numerosi danneggiamenti. Quelli che non sono morti per le armi degli jihadisti tra il 2014 e il 2016 sono dovuti scappare. Oggi, mentre i cristiani desiderano tornare alle loro case, l’ambiente dello loro comunità è talvolta totalmente da ricostruire.




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Chiese, conventi, centri parrocchiali, ma anche scuole e case… Tanti edifici, attorno ai quali gravitava la vita di fede di queste comunità, sono da ricostruire. Del resto è questa la parte più importante del sostegno delle associazioni. Partecipando a ricostruire i luoghi di culto, è il culto stesso che si permette di far rivivere.




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Preservare e sviluppare la fede cristiana in questi Paesi significa anche sostenere la Chiesa di domani. La fondazione pontificia precisa che a tale titolo partecipa alla formazione di seminaristi e religiosi. Del resto, per aiutare a portare il messaggio del Vangelo nei posti in cui il culto è meno sviluppato, bisogna anche pensare a un aiuto nei trasporti. Così ACS ha offerto automobili, motociclette, biciclette e anche camion e… imbarcazioni, per le regioni accessibili unicamente per via marittima.

[Traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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