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“Mio figlio ha iniziato a fumare le sigarette!”

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Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 06/02/18

Noi adulti, genitori, scuola, educatori, che cosa possiamo fare quando vediamo che i nostri giovani iniziano a fumare? E quali errori invece dobbiamo evitare?

Innanzitutto è importante non giudicare o rimproverare il ragazzo. Una buona strategia potrebbe essere quella di mettersi in ascolto per capire se si tratta di un gesto di emulazione dei compagni oppure di una richiesta di aiuto o di automedicamento per alleviare un disagio.

In seguito, è opportuno cercare insieme delle strategie alternative che permettano di sperimentare una sensazione di benessere. In questo gli specialisti possono darvi una grande mano. Infine, sembra scontato, ma per essere ascoltati è necessario dare il buon esempio.

Quando parliamo di fumo, pensiamo subito alle sigarette: confezionate, fatte a mano oppure elettroniche, sempre più diffuse negli ultimi anni ma non meno nocive. Il fumo può essere attivo, quando è direttamente aspirato dal soggetto, oppure passivo, quando si respira il fumo aspirato da altri. Il meno conosciuto è il fumo di terza mano, ovvero quel fumo depositato su abiti, capelli, pelle o tessuti. Anche se può sembrare il più innocuo, esso ha effetti dannosi sulla salute pari al fumo attivo.




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Perché si inizia a fumare in adolescenza?

L’adolescenza è un passaggio critico nella vita di una persona. Il ragazzo inizia a lasciare il suo ruolo di bambino in famiglia per costruirsi una nuova identità come adulto nella società. All’interno di questi cambiamenti, il fumo potrebbe assumere un ruolo di facilitatore nell’inserimento nel gruppo dei pari, una sorta di rito di iniziazione.




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Uso e abuso: quali differenze?

Premesso che il fumo ha sempre effetti dannosi per la salute, è comunque necessario valutare l’entità dell’uso di sigarette, distinguendo tra un uso saltuario ed una vera e propria dipendenza da fumo. In questo caso, il ragazzo può mostrare
un forte desiderio di fumare che lo distrae dai propri impegni quotidiani, può aver messo in atto tentativi fallimentari di smettere, può procurarsi il fumo nei modi più disparati oppure averne bisogno in dosi sempre
maggiori.

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