Il famoso dispensatore di regole e suggerimenti per la conquista delle proprie mogli consiglia di cominciare ad accontentarsi di ciò che si ha e di chi si è
Lettere a una moglie #2 (ovvero l’esodo del duo con l’anello noto in tutto il mondo come Mienmiuaif) di Giuseppe Signorin
C’è che ci propinano mille tecniche al giorno per il buon funzionamento della coppia, eppure le separazioni continuano ad aumentare e i figli nati a diminuire, amore mio.
Il punk di tuo marito, nonostante sia appunto un punk, è un amante della tecnica, soprattutto quella sopraffina che sfoggiava nei campi da calcio quando ancora li calcava. Il punk di tuo marito è un punk anche fra i punk, se ne frega di quello che pensano i punk della tecnica.
Deteneva addirittura il record di palleggi nella via in cui è cresciuto. Non ti dico il numero per evitare un eccesso di vanità. Però tutte queste regole, linguaggi, consigli per vivere bene la vita a due…
Non ti viene l’ansia, tu che già sei donna? Per carità, molte indicazione sono utili, ma mi pare che dare troppo retta a questo genere di cose rischi di innescare meccanismi un po’ perversi. Come se dipendesse da quanto siamo abili.
Ok, a te è andata bene avendo trovato un marito come il sottoscritto, passo diverse notti al mese a contemplare la grazia che ti è capitata, tu potresti non avere bisogno di un sermoncino coniugale come questo, però ci sono tante altre coppie che faticano, che magari sono sempre un filino insoddisfatte, e allora studiano tutte queste tecniche che si trovano ormai ovunque e più studiano queste tecniche più pretendono da loro stesse e più pretendono da loro stesse più sono insoddisfatte. Ma accontentarsi un minimo?
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Che Dio ci trasformi, amore mio, in veri punk (a cresta bassa)!
Parlo di situazioni ordinarie, dove gli ingredienti base ci sono. Capisco in caso di problemi gravi, ma il più delle volte si tratta di tante piccole insoddisfazioni che spesso dipendono da aspettative immotivate. Un po’ come con le pubblicità: a forza di vederle ti viene voglia di avere il prodotto. Quando in realtà hai già più dell’essenziale per vivere bene.