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Il matrimonio allinea anche il naso e il palato!

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Silvia Lucchetti - Aleteia Italia - pubblicato il 05/10/17

Una ricerca dell’Università di Breslavia, in Polonia, ha dimostrato che più lungo è il matrimonio più simili sono i gusti

Con il matrimonio cambia tutto, abitudini, ritmi, e all’inizio ci si scontra, ci si prende in giro per le manie dell’altro per noi così strane. Piccole pratiche quotidiane apprese nella famiglia di origine che ci sembrano lontane anni luce e che poi piano piano in parte scompaiono fortunatamente. Sì, fortunatamente! Perché è fastidioso sentirsi ripetere spesso dal marito: “Mia mamma lo fa così!” E dalla moglie: “Se vuoi chiedo a mio padre!”.

Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola. (Marco 10, 7)

Con il tempo che passa, il rapporto si consolida e le due personalità si integrano sempre più profondamente, si strutturano regole comuni, si instaurano consuetudini nuove, si da’ vita a tradizioni inedite, ci si “mischia, condiziona e assimila” come ha ben detto la mia collega Paola.

Renato Zero cantava: “(…) mentre ti guardo io non so più dove finisco io e cominci tu(…)”.

Qualche settimana fa sul sito dell’Ansa (13 settembre 2017) è comparso quest’articolo: “Il matrimonio cambia il gusto, le preferenze diventano più simili”.

È davvero così! E non lo diciamo noi mogli che aspiriamo sempre e continuamente ad un amore totale, a una fusione profondissima con voi mariti. Ma lo afferma la scienza, una ricerca dell’Università di Breslavia, in Polonia, pubblicata sulla rivista Appetite.




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PIÙ LUNGO È IL MATRIMONIO PIÙ SIMILI SONO I GUSTI

Per lo ricerca sono state testate le preferenze di diversi sapori e gusti in coppie sposate da solo tre mesi fino a 45 anni. Cento donne e cento uomini hanno respirato per cinque secondi l’odore della lavanda, del cioccolato bianco, del caffè, della cannella, della carne affumicata, del limone e del miele. Poi, per testare il gusto, sono stati spruzzati loro in bocca sapori dolci, acidi, salati, amari, che hanno valutato sulla base di una scala apposita. Dai risultati è emerso che le preferenze nel gusto e nell’odorato erano simili tra i membri della coppia quanto più lungo era il matrimonio. La durata del vincolo infatti aveva un peso del 9% per quanto riguarda la concordanza nell’apprezzamento dei sapori e del 6% relativamente alle preferenze in fatto di odori.

Una sola carne ci dice il Vangelo, e… a cascata quindi: un solo naso e una sola bocca! 🙂

Gli sposi vivono insieme e condividono cucina, frigorifero e la maggior parte dei pasti. Gli studiosi hanno perciò affermato che se la genetica ha un ruolo fondamentale e ben documentato nelle preferenze alimentari, l’ambiente e le abitudini condivise, l’esposizione agli stessi stimoli olfattivi e gustativi, tendono a orientare e consolidare preferenze simili.

Oltre a ciò mi permetto di sottolineare che, se in generale le persone che condividono del tempo e/o dello spazio insieme cercano naturalmente di sintonizzarsi – almeno entro certi limiti – tra di loro, questo non può non verificarsi all’interno di un rapporto così profondo come quello di coppia. In fondo la ricerca sottolinea quanto distillato dall’esperienza e saggezza millenaria dell’umanità.




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