Il musicista parla anche della sua predilezione per i salmi, soprattutto il Salmo 82
Bono, il leader del gruppo irlandese U2 che in passato ha sostenuto cause controverse, ha chiesto questa volta agli artisti cristiani di mostrare un’“onestà brutale” per non limitarsi a introdurre nelle proprie canzoni messaggi di fede, ma per esprimere nei testi anche le situazioni reali che affrontano nella vita.
Il cantante, che in un’intervista di alcuni anni fa ha detto di considerarsi cristiano – anche se in molte occasioni le sue azioni e le sue dichiarazioni hanno dimostrato il contrario –, è cresciuto a Dublino all’epoca della sanguinosa lotta tra cattolici e protestanti che ha sconvolto l’Irlanda per anni, allevato da madre protestante e padre cattolico.
Nella serie di cinque episodi intitolata Bono & David Taylor: Beyond the Psalms, prodotta dal Fuller Studio, noto per la promozione di “risorse per una vita spirituale profondamente formata”, Bono ha respinto l’idea che la musica o l’arte debbano essere esplicitamente etichettate come cristiane e limitate a messaggi apertamente cristiani per glorificare Dio.

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“Questo deve davvero finire. Preferisco ascoltare una canzone sulla crisi del vostro matrimonio ad ascoltare canzoni sulla giustizia. Voglio sentir cantare della rabbia per le ingiustizie e voglio sentire una canzone così buona da far sì che le persone vogliano fare qualcosa al riguardo”, ha dichiarato.
In questo senso, Bono ha sottolineato che la chiave per una buona arte è l’onestà per esprimere cose reali che avvengono nella vita di ciascuno.
“Voglio discutere del caso di artisti o artisti potenziali che possano ascoltare la nostra conversazione e non stanno esprimendo quello che accade davvero nella loro vita perché sentono che potrebbe dare una cattiva impressione su di loro”, ha indicato.
“L’onestà brutale è la base di tutto. È la base per una grande canzone, non solo per il rapporto con Dio. È in questo che si ritrova una grande canzone. È l’unico posto in cui si può trovare un’opera d’arte, meritevole”.