Perché non ci mettiamo nei panni del bambino
1- Il silenzio è d’oro
Argentum et silentium est aureum oratio: una frase saggia, come quasi tutto ciò che è scritto in latino. Purtroppo viene trasferita in modo errato ai bambini. Inculcare in loro l’idea che “il silenzio è d’oro” insegna ad essere passivi.
Al posto di questo, potreste spiegare che è meglio rimanere in silenzio che richiamare l’attenzione o fare commenti.
La vostra tranquillità non santifica queste parole. Osservo spesso i genitori passivi – non sottolineo, non parlo, non mi importa. I cattivi sono gli altri. Quando un bambino vede questo tipo di atteggiamento sulla difensiva nei confronti del mondo, e col tempo si renderà conto che in alcuni aspetti il mondo non è come glielo hanno raccontato i “genitori anti-tutto”, a chi volterà le spalle? Chi ascolterà? A volte parlare è più prezioso dell’oro.
2- Comportati bene
Si può anche dire al bambino che si è appena alzato dal letto “Torna a dormire”. Almeno nella mia famiglia è impossibile. A mia sorella dicevano: “Comportati bene, altrimenti viene l’orco”. L’effetto è durato poco.
Spaventare il bambino non è la soluzione. Spesso farlo è collegato alla nostra comprensione del significato di “essere educati”. Non spieghiamo al bambino cosa voglia dire, a nostro avviso, “essere educati”. Ci piace dire così e pensiamo che in questo modo il bambino comprenderà che non si comporta bene.
In realtà, il bambino trarrà più beneficio se gli diciamo “Non trattare bruscamente tuo fratello”, “Non scrivere sulle pareti”, “Mangia con la forchetta e non tirare a terra il cibo”. Il bambino non sa che il vostro concetto di “essere educati” è sinonimo di quanto detto.
3- Stai tranquillo
Associo particolarmente questa frase alla chiesa, parlando di spazio fisico. La correzione del comportamento di un bambino in chiesa è quasi la norma. Se il bambino si muove troppo o si sposta tra i banchi, spesso suscita sguardi assassini.
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