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“Dolce” storia di un’infedeltà programmata (maggiori di 18 anni)

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Catholic Link - pubblicato il 15/10/15

Perché l'amore è una scelta. Ed è una scelta volontaria

di Andrés D’Angelo

Il protagonista di questo video, Chema, è un degno figlio del nostro tempo. O almeno della cultura secolare del nostro tempo. Il mondo contemporaneo considera il matrimonio un’istituzione magica, qualcosa che deve offrire necessariamente felicità, perché “ho il diritto di essere felice”. Chema crede che la sua relazione si sia bloccata, e non gli passa per la testa in nessun momento che tutto ciò che gli succede sia solo colpa sua. Crede che la sua relazione sia piombata nella routine, ma non si chiede il motivo, né cosa può fare per evadere da quella quotidianità e normalità che disprezza tanto.

Caro Chema: ti lamenti perché l’aria è gratis. In primo luogo, se tua moglie ti chiama amorevolmente per dirti che hai la cena nel frigorifero e di non preoccuparti per lei, che non arriverà per cena perché è sorto un problema, il tuo dovere di marito è chiederle immediatamente: “Quale problema? Come posso aiutarti? Vuoi che venga a prenderti?”. L’amore è un verbo, non un sostantivo astratto, come vogliono farci credere i linguisti. Un antico detto spagnolo lo esprimeva in questo modo: “Obras son amores, y no buenas razones” (Le azioni sono amori, e non buone ragioni). L’amore si dimostra amando, e uno dei modi principali per dimostrarlo è la disposizione immediata a soccorrere il nostro coniuge nelle sue necessità e difficoltà. Da questo deriva la parola “coniuge”; abbiamo la grazia e la benedizione di “condividere il giogo”. Quello che fai è decisamente ingiusto, caro Chema: lei si preoccupa per te, ti prepara la cena, ti chiama per avvisarti e quando ti dice che ha un problema non hai neanche la delicatezza di chiederle che problema sia, né come puoi aiutarla.

E poi ti metti a fare lo stupido. Pianifichi quella che sembra un’infedeltà. Il tuo dialogo interiore ti porta a chiederti, dopo che tua moglie si è preoccupata per te (e tu non ti sei preoccupato per lei), se i rapporti non dovrebbero avere una data di scadenza. E il tuo rapporto con lei ha una data di scadenza: è nato morto, visto che non ti interessi minimamente di come sta tua moglie, ma solo di come ti senti tu. È un rapporto egoista, basato sulle tue necessità, e non sull’amore. Poi, come se la stupidaggine che hai appena fatto non bastasse, continui con la stupidità. Ti innamori istantaneamente di uno sguardo in uno specchio, e ti chiedi subito se può essere la donna della tua vita. Visto che hai già messo da parte la tua relazione perché ti ha annoiato, e perché stavi cercando te stesso anziché cercare il bene della tua sposa, allora credi di avere il “diritto di essere felice” e di cercare un’altra relazione. Non importa se sulla via distruggi tua moglie. L’unica cosa che importa sei tu, mio piccolo egoista, interessato, egolatra, approfittatore ed egocentrico amico. Il mondo gira intorno al tuo ombelico, tutte le donne belle sono per te e anche tutte le buone sensazioni… Perché hai il diritto di essere felice, no?

No. Non hai questo diritto. Hai il dovere di essere felice. È il tuo obbligo. Ecco una frase di San Paolo, vediamo se capisci in cosa consiste la vera felicità coniugale:

“E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei” – Efesini 5, 25

Il nostro amore coniugale dev’essere come quello di Cristo per la sua Chiesa: totale, dedito, generoso, profondo. È un amore che non pensa a ciò che riceve, ma a quello che può dare, ad essere al servizio dell’altro, anche fino a dare la vita, come ha fatto Cristo per la sua Chiesa.

Dio, nella sua Infinita Misericordia, ti ha dato l’opportunità di poter vedere questo: l’amore è una scelta. Ed è una scelta volontaria. Hai deciso di innamorarti della donna dalla macchina blu, e si è verificata la casualità (o “Diosalità”) che quella donna fosse tua moglie. Puoi scegliere tutti i giorni la donna della tua vita: è quella che hai scelto in prima istanza, tua moglie. E per renderla felice non devi fare grandi cose: basta essere attento, essere attento alle sue necessità e ai suoi problemi. Come ha detto papa Francesco nel recente Incontro Mondiale delle Famiglie di Philadelphia, “l’amore si esprime in piccole cose, nell’attenzione ai dettagli di ogni giorno che fanno sì che la vita abbia sempre sapore di casa”.

Per analizzare la nostra vita familiare:

1. Siamo in “sintonia” con le necessità dei nostri coniugi, figli, fratelli o genitori?
2. Siamo caduti nella routine dell’egoismo? Cerchiamo più la felicità dei nostri familiari che la nostra?
3. Intendiamo la famiglia come un’alleanza di amore e servizio?

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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