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Meno regali, Capodanno in casa e più disagio sociale. Le feste amare degli italiani

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JEAN-PIERRE MULLER

Gelsomino Del Guercio - Aleteia Team - pubblicato il 27/12/13

Il Sir: italiani impreparati culturalmente alla povertà. Letta: per il nuovo anno varati 800 milioni per risollevare chi è in difficoltà

Niente pacchetti sotto l’ albero per una famiglia italiana su cinque, e cena e pranzo meno sontuosi per quasi tutti. La crisi economica ha gelato anche questo Natale 2013 e tutti, consumatori e produttori, segnalano cali talvolta anche a due cifre nella spesa per le festività.
Una famiglia su cinque non ha fatto regali e la spesa ha registrato una contrazione dell’ 11,4% rispetto al 2012, secondo i calcoli effettuati dall’ Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che ha stilato il bilancio di quanto gli italiani hanno destinato ai regali natalizi. La spesa media delle famiglie è stata di 131 euro, e nel complesso si è attestata su 3,35 miliardi.

Ancora peggiori le stime del Codacons, che parla di tagli ai regali in media del 15%: complessivamente, afferma l’ associazione, per regali, addobbi, viaggi, insomma tutto il non alimentare, gli italiani hanno speso 600 milioni di euro in meno rispetto al 2012, e ben 7,7 miliardi di euro in meno rispetto a quanto si spendeva per Natale nel 2007, prima che cominciasse la crisi. (Avvenire, 27 dicembre).

E in vista del Capodanno lo scenario sembra addirittura peggiorare. Sono circa 4 milioni gli italiani che trascorreranno l’ultimo dell’anno fuori casa con una riduzione stimata pari all’11% rispetto al 2012. E’ quanto sostiene la Coldiretti nel sottolineare che, però, ben sei italiani su dieci (60%) alloggerà in case di proprietà o di parenti o amici. (Il Sussidiario 27 dicembre)

Insomma, sono festività che cadono in un momento di grande difficoltà per gli italiani. «Scoprirsi più poveri e continuare a sperare. È l’Italia del 2013 e che si affaccia al 2014», titola un editoriale del direttore del Sir, Domenico Delle Foglie. «Scoprirsi poveri, per milioni e milioni di italiani che non hanno memoria della povertà, è stato ed è un autentico choc collettivo», dal quale «non ci siamo ancora ripresi, al punto che continuiamo a raccontare storie di persone che per dignità celano la loro nuova condizione di disagio sociale. Pensionati e anziani, ma non solo. Anche giovani, a cui le famiglie non riescono a garantire più nulla di quanto sino all’altro ieri era certo». «La verità – secondo Delle Foglie – è che non ci siamo preparati culturalmente e spiritualmente alla povertà». (AgenSir, 25 dicembre)

Una spallata al contrasto alla povertà per il 2014 proverà a darla il decreto mileproroghe appena varato dal Consiglio dei Ministri. «E’ un intervento di tipo amministrativo che assegna 2,2 miliardi a sostegno alle imprese, 700 milioni alle misure a sostegno del lavoro e dell’occupazione, 300 milioni per il contrasto alla povertà e 3 miliardi di euro a sostegno delle economie locali», spiega il premier Enrico Letta. «Il disagio sociale in questo momento – prosegue – rappresenta la trincea più difficile». Complessivamente gli interventi anti-povertà per il nuovo anno si aggirano sugli 800 milioni, «500 stanziati in precedenza e 300 milioni adesso», chiosa il capo del Governo. (Redattore sociale, 27 dicembre)

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