di Christine Ponsard
È importante condurre i bambini a vivere nell’intimità col loro santo protettore, tutti ne abbiamo uno, o più. Anche se il loro nome non è quello di un santo (senza dubbio anche questo dovrebbe essere considerato nella scelta del nome), molto probabilmente possono riferirsi a un santo il cui nome di battesimo è vicino. Più i bambini conoscono la vita del santo di cui portano il nome, più facile sarà per loro pregarlo. Ma attenzione a non trasformarli in “superuomini”, sono peccatori e hanno sperimentato difficoltà, cadute, ostacoli e preoccupazioni, come noi. Ma nonostante questo o attraverso di esso, essi hanno cercato instancabilmente Dio, lasciandosi guidare da Lui.
La litania dei santi protettori per scoprire l’esistenza dei santi
I santi non sono tutti uguali, anche se lo stesso intenso amore, la stessa sete di Dio li unisce. Ognuno di loro ha i propri tratti caratteriali, difetti e qualità, debolezze e ricchezze. Le vie della santità non sono uguali per tutti: è importante sottolineare quelle caratteristiche che danno a ciascun santo la propria personalità, il proprio tono caratteristico.
Conoscere i santi dovrebbe portarci a pregare con loro, a parlare con loro in modo familiare, come si parlerebbe ad un amico sempre presente, sempre pronto ad ascoltare. Molte famiglie sono abituate a recitare, durante la preghiera serale, le litanie dei santi protettori degli uni e degli altri. Questo è il primo modo per un bambino di scoprire l’esistenza dei santi. Inoltre, è una forma di preghiera molto accessibile ai piccoli che sanno, molto presto, rispondere con gioia: “Pregate per noi!”.
Leggi anche:
A che età i bambini devono essere iniziati alla preghiera?