di Denis Sonet
No! Non c’è nessun principe azzurro, così come non c’è nessuna principessa dei sogni! Dio non ci dà un coniuge su misura. La condizione umana ha dei limiti e delle imperfezioni ed ogni singola persona ha la sua parte di imperfezioni: sul piano fisico, ma soprattutto su quello psicologico o morale, chi si può vantare di un perfetto equilibrio?
“Quello che sono diventato è grazie a te”
Il nostro passato spesso spiega le nostre difficoltà attuali, infatti fin dall’infanzia, degli avvenimenti ci hanno segnato: se non siamo stati amati, compresi o addirittura rifiutati, portiamo le cicatrici dell’aggressività o della scarsa autostima. Se siamo stati iperprotetti, possiamo avere dei comportamenti da persone piene di sé o insaziabili e se abbiamo sperimentato solo il successo, possiamo essere tentati dall’autocompiacimento o dall’incapacità di ammettere i propri fallimenti, anche parziali. Inoltre, il mondo moderno può dimenticarlo, ma il peccato esiste e porta la sua parte di sofferenza, quindi smettiamola di sognare il coniuge senza difetti, sempre delicato, che non ha mai avuto sbalzi d’umore o ripiegamenti su sé stesso. Riconosciamo prima di tutto le nostre debolezze, in modo da poter meglio accettare quelle dell’altro.
Finché la scelta del coniuge è stata ponderata, dove le qualità riconosciute di ciascuno garantiscono un’alta probabilità di successo, è possibile gestire un certo ed inevitabile coefficiente di insoddisfazione. Le imperfezioni ricordano che l’essere umano è, qui sulla terra, in cammino di conversione, con la grazia di Dio. Amare qualcuno è aiutarlo ad acquisire la sua pienezza ed a superare alcuni dei suoi limiti. È felice la coppia dove, alla fine del loro percorso, ognuno può dire all’altro: “Quello che sono diventato è grazie a te”.
Dobbiamo comporre con l’imperfetto o meglio ancora, queste imperfezioni sono un invito a vivere il Mistero Pasquale. Nella misura in cui accettiamo di morire al nostro egocentrismo, ai nostri sogni di fusione e di felicità senza nuvole, possiamo sperimentare la Resurrezione di una coppia arricchita dalle differenze accettate, in attesa di incontrare nell’Eternità lo Sposo Perfetto.