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Amare quotidianamente chi ci infastidisce: missione (im)possibile?

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© fizkes

Edifa - pubblicato il 28/02/20

"Amatevi l'un l'altro come Io ho amato voi" (Gv 15, 12). Quanto è difficile seguire questo insegnamento di Gesù quando il comportamento di certe persone ci infastidisce o addirittura ci esaspera.

di Christine Ponsard

La pagliuzza nell’occhio del nostro vicino è a volte molto irritante. È così piccola, eppure…! È una vicina di casa chiacchierona che racconta sempre le stesse storie, un collega con delle piccole manie che ci danno sui nervi, la gentilezza esagerata di un’ amica, la lentezza di uno dei nostri figli, o anche il modo in cui il marito o la moglie si soffiano il naso. Sono sciocchezze, piccole cose che non meriterebbero la nostra attenzione se non mettessero alla prova l’amore fraterno. Inoltre, queste innumerevoli irritazioni che nascono dalla convivenza sono, nei monasteri, una delle croci più amare: un fratello che si schiarisce la gola in modo orribile è difficile da sopportare quando si vive insieme 24 ore su 24. È come la tortura cinese della goccia d’acqua che il boia fa cadere sempre nello stesso punto. Una goccia d’acqua è innocua, ma a lungo andare è insopportabile!

Le strade senza gloria sono le più sicure
Anche quando è molto piccola, una croce è pur sempre una croce. Una delle astuzie del maligno è quella di convincerci che solo grandi prove, grandi difficoltà e sofferenze degne di questo nome meriterebbero di essere portate con amore nella sequela di Gesù e trasfigurate alla luce della Sua risurrezione. Così lasciamo da parte le piccole croci, in attesa di cogliere nella nostra vita un’occasione per la quale ne valga la pena. Perché abbiamo dimenticato che se ci sono rami che vengono distrutti dal fuoco, ci sono anche le assi del parquet che si consumano per i passi, piano piano, fino a consumarsi del tutto. Le contrarietà più meschine sono come piccole parti di Passione, il cui compito è quello di ucciderci molto lentamente per la gloria di Dio, senza la nostra gloria. Senza la nostra gloria! E questo non piace affatto al nostro orgoglio…perciò è molto prezioso. I sentieri senza gloria, proprio perché offrono poco la tentazione di inorgoglirsi, sono i più sicuri per chi cerca Dio. Rallegriamoci di dover combattere queste umili lotte per amare, per affrontare quei piccoli fastidi che ci mettono spietatamente di fronte ai nostri limiti e alla nostra povertà. Vorremmo dare grandi prove d’amore al Signore e ci troviamo incapaci di sopportare le piccole mancanze degli altri!

Recitiamo una breve preghiera per chiedere aiuto a Dio
Rallegriamoci di prendere atto della nostra impotenza ad amare in questo modo: anche nelle piccole cose, non possiamo fare nulla senza l’amore del Signore. Fin nei minimi dettagli della nostra vita, abbiamo bisogno di Lui. Quando ammiravano la pazienza di Santa Teresina, lei rispondeva: “Non ho avuto un minuto di pazienza. Non è mia la pazienza!” Chiediamo a Gesù di venire ad amare in noi. Quando sentiamo che l’impazienza ci invade, o quando temiamo di trovarci di fronte a qualcuno che sappiamo che ci esaspererà, rivolgiamoci interiormente al Signore: “Sono incapace di essere amabile, paziente e comprensivo. Vieni e ama in me! Vieni a riempirmi della Tua benevolenza e tenerezza, dona ai miei occhi la Tua dolcezza, al mio sorriso la Tua gentilezza, a tutte le mie parole la delicatezza della Tua misericordia”.

E se quelli che ci danno fastidio ci fossero dati da Dio?
Stiamo sicuri che, al di là della nostra irritazione interiore, il Signore saprà far arrivare il Suo amore, anche se a nostra insaputa. Ciò che conta non è che proviamo simpatia per il nostro prossimo, ma che vogliamo amarlo e che lui lo senta. Non scappiamo sistematicamente dalle persone che ci danno fastidio, perché spesso è impossibile e anche se fosse, non è sempre auspicabile, perché l’altro ci viene offerto dal Signore come nostro prossimo da amare e servire. Senza cercare le difficoltà, prendiamo ciò che Dio ci dà come ce lo dà. Siamo delusi dal fatto di non essere in grado di superare le nostre irritazioni? Tanto peggio…tanto meglio! Il Signore non ci chiede di fare tutto in modo impeccabile, ma di accogliere il Suo amore attraverso gli uomini che mette sul nostro cammino. Ci chiede di aprire gli occhi per sapere come scoprire, al di là di ciò che ci infastidisce o ci sconcerta, le meraviglie che ha depositato in ognuno dei nostri fratelli. E, a poco a poco, ci insegna a ringraziare.

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