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Il cardinale Zen, 91 anni, porta avanti il suo ministero nelle carceri di Hong Kong

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Anthony WALLACE / AFP

Cécile Séveirac - pubblicato il 10/01/23

Il cardinale Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong, ha incontrato Papa Francesco il 6 gennaio, il giorno dopo il funerale di Benedetto XVI, e ha invitato il Papa a visitare la Cina

È stato un incontro inatteso, ma che non è passato inosservato. Il giorno dopo il funerale di Benedetto XVI, che ha avuto luogo giovedì 5 gennaio, il cardinale Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong, è stato ricevuto da Papa Francesco nella Casa Santa Marta del Vaticano.

Creato cardinale da Benedetto XVI nel 2006, monsignor Zen ha ricevuto un’autorizzazione d’eccezione dalle autorità cinesi per abbandonare il territorio per essere presente al funerale del Papa emerito a Roma.

Dopo il suo arresto e il processo a cui è stato sottoposto nel novembre 2022, gli è stato confiscato il passaporto, ma ha potuto riaverlo per recarsi a Roma per cinque giorni.

In un’intervista alla rivista gesuita America, il cardinale ha confessato di aver ricevuto uno splendido benvenuto da parte di Francesco. “È stato meraviglioso, era così caloroso”, ha affermato.

Dopo aver incontrato il Papa nella sagrestia della basilica di San Pietro, poco prima del funerale di Benedetto XVI, il Pontefice ha invitato il cardinale Zen per un’udienza privata.

Il porporato ha ringraziato Francesco per la nomina di un “buon vescovo” a Hong Kong, Stephen Chow, e ha detto di aver spiegato al Papa che continua a lavorare come cappellano nelle carceri nonostante la sua età avanzata.

Il cardinale Zen, che compirà 91 anni il 13 gennaio, ha anche riferito di aver battezzato vari reclusi a Hong Kong. È poi andato a meditare sulla tomba di Benedetto XVI, situata nella cripta della basilica.

Prima udienza privata dal 2018

Il Papa ha anche mostrato al cardinale una statua di Nostra Signora di Sheshan, venerata nel santuario di Shanghai. Il cardinale Zen ha invitato il Pontefice a recarvisi di persona.

L’incontro tra Francesco e il cardinale Zen è il primo in molti anni. L’ultima udienza risale al 2018. Durante la sua visita precedente a Roma, nel 2020, monsignor Zen non era stato ricevuto dal Papa. Il porporato aveva criticato ripetutamente le decisioni di Papa Francesco nei confronti della Cina comunista, come anche la pubblicazione del motu proprio Traditionis custodes.

Il cardinale Zen è noto per la sua opposizione al regime comunista cinese. Di recente è stato processato e gli è stata inflitta una multa di 500 euro per non aver dichiarato un fondo di aiuti umanitari che offriva sostegno economico ai manifestanti arrestati nel 2019 per essersi opposti all’inasprimento del regime comunista di Pechino.

Monsignor Zen ha anche denunciato in varie occasioni l’accordo pastorale firmato tra il Vaticano e la Repubblica Popolare Cinese per la nomina dei vescovi cinesi.

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