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Gli italiani spendono più per cani e gatti che per i bambini

BAMBINI, ANIMALI, CANE

pyrozhenka!Shutterstock

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 09/12/22

I dati del rapporto Assalco-Zoomark 2022

La spesa degli italiani è di 949 milioni all’anno per cani e gatti, mentre si attesta a 633 milioni per i bambini. Una differenza abissale di oltre trecento milioni di euro. 

Quanti sono i cani e i gatti in Italia?

Sono quasi 65 milioni gli animali domestici in Italia. Praticamente più di uno per ciascun abitante: sono pesci ma anche, naturalmente, gatti, 10 milioni, e cani, 8,7 milioni. Una presenza nella vita degli italiani che si traduce in un giro di affari per spese animali domestici da circa 2,6 miliardi di euro all’anno (di cui, appunto, ben 949 milioni per cani e gatti) (rapporto Assalco-Zoomark 2022). Si tratta di un settore che, nell’ultimo decennio, è aumentato costantemente con un tasso di crescita annuo medio intorno al 5%  (Corriere.it, 7 dicembre). 

Quanto costa un cane o un gatto?

Secondo l‘Osservatorio Nazionale Federconsumatori, nel primo anno di vita un cucciolo di cane costa dai 1.707,70 ai 2.497,50 euro annui a seconda della taglia. Negli anni successivi la spesa da sostenere è di 1.500 euro annui per i piccoli e di 2.232 euro annui per quelli di taglia medio/grande. Per quanto riguarda invece il mantenimento di un gatto, i costi annui ammontano a circa 1.178 euro per il primo anno di vita e a 892 euro per gli anni successivi (dati del 2020). 

Le spese principali 

Le spese, prima di tutto, sono per il cibo di qualità. Poi ci sono gli accessori essenziali, vale a dire la cuccia e il giaciglio, ma anche il guinzaglio con collare o pettorina per il cane e il tiragraffi per il gatto. Al quale non può mancare anche la lettiera per i bisogni fisiologici. E poi c’è tutto il resto, dai masticabili ai cappottini griffati, passando per giochi, tollettatori e massaggiatori. 

L’utile e il dilettevole

L’utile e necessario da una parte; e dall’altra quello che in prima battuta potremmo liquidare come superfluo. Se non fosse che gli animali domestici oggi sono parte integrante delle nostre società. Di più: sono membri non umani delle famiglie. E come per gli altri componenti del nucleo famigliare le voci di spesa non sono solo quelle per le funzioni puramente vitali ma anche per puro vezzo o gratificazione, anche per gli amici a quattro zampe l’esborso medio degli italiani è andato via via crescendo. 

BIGOTON

L’inverno demografico “vola”

Se da un lato cresce l’ “inverno demografico” denunciato da Papa Francesco, e si fanno sempre meno figli, dall’altro crescono in termini numerici e in spesa a loro dedicata, cani, gatti e animali domestici.

Non possiamo dimenticare che queste creature con la loro presenza attenta e con l’attaccamento che dimostrano verso chi li ama riempiono la solitudine di tante persone, contribuiscono all’equilibrio di persone con difficoltà di carattere psichico, e diventano parte integrante e arricchente delle famiglie che li accolgono, diventando i compagni prediletti dei bambini (Toscana Oggi).

Ma neppure si può smarrire della bellezza del donare la vita, generare un figlio e investire su di lui. La consapevolezza del valore della fecondità e il grande senso di responsabilità nel mettere al mondo figli, sono due aspetti importanti nella storia di una coppia. E’ questo che il Papa ha voluto ricordare, parlando di come la presenza di cani e gatti spesso sostituisce quella dei figli nei nuclei famigliari. I dati che abbiamo riportato in questo articolo gli danno ragione.

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