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RASSEGNA STAMPA / Le famiglie cattoliche più antiche del Bahrein attendono la visita del Papa

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Papa Francesco

VINCENZO PINTO/AFP/East News

i.Media per Aleteia - pubblicato il 27/10/22

Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori.

Giovedì, 27 ottobre 2022

1. Le famiglie cattoliche più antiche del Bahrein attendono con ansia la visita di Papa Francesco

2. Una diocesi statunitense accetta la supervisione secolare per combattere gli abusi

3. La Francia rifiuta l’estradizione in Canada di un sacerdote accusato di molestie sessuali nei confronti degli Inuit

4. Il Papa incontra la famiglia di Shireen Abu Akleh

5. Il Vaticano preoccupato per la militarizzazione dello spazio

1Le famiglie cattoliche più antiche del Bahrein attendono con ansia la visita di Papa Francesco

Tre dei cattolici più anziani residenti in Bahrein confessano la propria gioia e l’entusiasmo che provano in vista della visita di Papa Francesco nel Paese, dal 3 al 6 novembre, e soprattutto alla loro Chiesa. Al padre 78enne di Najla Uchi, Salman Uchi, originario di Baghdad, è stata affidata la responsabilità di costruire la prima chiesa cattolica romana nel Paese nel 1939. Più di 80 anni dopo, il Papa visiterà questo luogo di adorazione storico, la chiesa del Sacro Cuore, il 6 novembre. “Dopo che Baba [suo padre] ha costruito la chiesa, tutto è stato celebrato qui – Battesimi, Comunioni, anniversari”, spiega Najla. “Amo la mia chiesa non perché l’ha costruita mio padre, ma per i sacerdoti, le suore e la gente che viene a pregare. La visita del Papa è davvero speciale. Viene a portare la pace, ma voglio anche che venga a vedere com’è il Bahrein”, ha aggiunto. Un altro parrocchiano storico è il 79enne Alex Simoes, che ricorda come da bambino correva sulle scale del campanile per suonare le campane della chiesa. Originario dell’India, Simoes ha affermato che sua sorella è stata la prima ad essere battezzata nella chiesa nel 1939. La 76enne Florine Mathias si è invece trasferita in Bahrein dall’India come sposa adolescente nel 1960. Oggi assiste i bisognosi attraverso la chiesa del Sacro Cuore, spesso chiamata la “Chiesa Madre”, essendo stata la prima ad essere costruita nel Golfo. “La Chiesa Madre è un monumento pacifico, chi entra non esce mai piangendo”, ha dichiarato. “Il Papa visiterà la nostra casa per diffondere pace, guarigione e felicità. È un tempo benedetto per tutti noi. Le nostre preghiere sono state esaudite”.

The National, inglese.  

2Una diocesi statunitense accetta la supervisione secolare per combattere gli abusi

La diocesi di Buffalo ha accettato di mettere in atto una supervisione laica più esterna della sua risposta alle denunce relative agli abusi sessuali da parte del clero, come parte di un accordo legale con il procuratore generale dello Stato di New York, Letitia James. La diocesi ha nominato un “coordinatore della politica di protezione dei bambini” per garantire che i protocolli di protezione infantile vengano seguiti, e si è impegnata in un processo documentato passo dopo passo per garantire la piena trasparenza nella gestione delle denunce di abusi sessuali. L’accordo proibisce anche al vescovo emerito Richard Malone e al suo ex vescovo ausiliare, il vescovo Edward Grosz, di ricoprire a vita qualsiasi ruolo fiduciario laico con un’organizzazione caritativa registrata a New York, anche se non impedisce loro di assumere un ruolo ministeriale, pastorale o spirituale in qualsiasi diocesi di New York. “Scegliendo di difendere gli autori di abusi sessuali anziché i più vulnerabili, la diocesi di Buffalo e il suo leader hanno violato la fiducia dei parrocchiani e provocato molte crisi di fede”, ha affermato la James in una dichiarazione del 25 ottobre. Il processo delineato nell’accordo include la nomina di un investigatore indipendente al ricevimento di una denuncia, e una tempistica di 45 giorni per il completamento delle indagini. La commissione diocesana di revisione laicale deve anche fornire raccomandazioni scritte per ciascun caso esaminato. La diocesi, che sarà tenuta a comunicare ogni caso, inoltrerà tutte le denunce ricevute alle forze dell’ordine e collaborerà a qualsiasi indagine. La disposizione codifica inoltre il programma di supervisione dei sacerdoti che il vescovo della diocesi, Michael Fisher, ha implementato nel giugno scorso. Nell’ambito di questo programma, ai membri del clero accusati nella diocesi verrà assegnato un tutore individuale per garantire il rispetto delle restrizioni, tra cui non celebrare la Messa o confessare, indossare il collarino o vivere vicino a bambini o a una scuola. La diocesi sarà sottoposta a una verifica annuale di conformità. L’esempio di Buffalo potrebbe ispirare altre realtà e creare un precedente, visto che nel settembre 2018 l’ufficio del procuratore generale ha avviato un’indagine su tutte le otto diocesi di New York. Le altre sette indagini sono ancora in corso. 

Crux, inglese.

3La Francia rifiuta l’estradizione in Canada di un sacerdote accusato di molestie sessuali nei confronti degli Inuit

Il Canada ha annunciato mercoledì che la Francia ha rifiutato la richiesta di estradizione per padre Johannes Rivoire, accusato di molestie sessuali nei confronti di giovani Inuit negli anni Settanta. Le autorità hanno affermato che la legge francese proibisce l’estradizione dei propri cittadini, e che “è passato troppo tempo tra i fatti e le accuse”.

France 24, francese.

4Il Papa incontra la famiglia di Shireen Abu Akleh

La famiglia della giornalista palestinese Shireen Abu Akleh, uccisa dall’esercito israeliano l’11 maggio, ha parlato con Papa Francesco al termine dell’udienza generale del 26 ottobre. Il Pontefice ha anche benedetto una foto della donna, che era cattolica. Una Messa in sua memoria è stata celebrata nella basilica di Santa Maria in Cosmedin su iniziativa dell’ambasciata palestinese presso la Santa Sede.

Al-Jazeera, inglese.

5Il Vaticano preoccupato per la militarizzazione dello spazio

Il rappresentante della Santa Sede al quartier generale delle Nazioni Unite a New York ha espresso l’urgenza di un bando totale di qualsiasi tipo di armi nello spazio, e ha chiesto un trattato internazionale sulla questione, mentre vari Paesi hanno speso risorse sulla ricerca, lo sviluppo e il testing di armi orbitali e spaziali.

Holy See Mission, inglese.

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