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La Vergine Maria, protagonista del primo museo sottomarino del Sudamerica

VENEZUELA

@skull_divers

Macky Arenas - pubblicato il 27/09/22

Il museo si trova in fondo all'oceano, in Venezuela. Il pezzo principale è la “Virgen del Valle”

Un’immagine singolare della Virgen del Valle è nascosta sotto le acque dell’arcipelago paradisiaco Los Frailes, a nord-est dell’isola di Margarita.

La venerata immagine della Virgen del Valle, patrona di marinai e pescatori, è in fondo al mare, circondata da coralli, a proteggere la fauna marina dalla pesca a strascico, perché i pescatori, per rispetto, hanno smesso di gettare lì le proprie reti.

Immergendosi, si vede chiaramente un’immagine della Madre di Dio alta 2,3 metri, che rappresenta il pezzo principale del primo museo sottomarino del Sudamerica in acque venezuelane. È stata realizzata con sabbia silicea e trattato con soda caustica per ottenere un pH neutro.

Le statue di tre eroine dell’isola Margarita accompagnano l’immagine della Madonna. Il tutto è stato inagurato l’8 settembre, festa della Vergine, quando i sommozzatori della Marina venezuelana hanno sciolto dei nastri gialli sul fondo del mare in segno di “apertura” del curioso museo, che presto accoglierà i turisti.

Ecco il museo sottomarino in un video diffuso dal quotidiano colombiano El Espectador:

L’arcipelago di Los Frailes è un gruppo di isole appartenente al Venezuela situato a ovest del Paese.

I coralli distrutti dalla pesca industriale

L’idea del museo è nata quando, nel 2019, è fallito un progetto di semina di coralli che ha spazzato via, in meno di un anno, le gigantesche reti della pesca a strascico, che pur essendo clandestina gode di buona salute e si muove liberamente sulle coste venezuelane.

Secondo quanto è stato riferito ad AFP, la dottoressa Anays Toro, la biologa marina Sandra Sánchez e l’esperta di acquacolturaVanessa Valverde hanno sviluppato il progetto dopo il fallimento di un altro per via di questa modalità di pesca, la cui pratica clandestina è comune in questa zona, pur essendo stata proibita in Venezuela nel 2009.

Anche nell’arcipelago di Los Roques c’è l’immagine della miracolosa Virgen del Valle, che inorgoglisce i locali e offre sicurezza ai pescatori. Questo video sottolinea la realtà della Patrona dei Pescatori:

I fondali marini soffrono

La pesca a strascico è il tipo di pesca meno selettivo che esista, e il più dannoso per i fondali marini. Consiste in una rete a forma di cono o calza che viene trainata da un’imbarcazione tenendola aperta. Questa modalità di pesca è stata avviata in Venezuela all’inizio degli anni Cinquanta, quando si sono svolte le prime analisi esplorative nel Golfo del Venezuela.

La pesca a strascico distrugge gli ecosistemi sedimentari che costituiscono i fondali marini profondi, rimuovendo e sollevando le varie particelle che costituiscono il sedimento e lasciando in sospensione molti organismi di piccole dimensioni.

Si dice che il Venezuela si sia liberato della pesca a strascico dal 2009. Nel 2015 un decreto, il n. 5.930, confermava il divieto. Un rapporto del 2021 ha tuttavia mostrato che in Venezuela la pesca industriale a strascico di gamberetti viene effettuata in modo estensivo lungo tutta la costa.

Questa attività cattura un gran numero di specie di pesci, molluschi e crostacei di importanza commerciale, che vengono sbarcati nei vari porti di pesca del Paese.

La pesca in Venezuela si concentra principalmente sulla produzione di tre specie marine: cetriolo di mare, sardina e tonno. Ci sono anche altri pesci di notevole rilevanza, come dentici, gamberi, gamberi, spigole, crostacei e diverse specie di molluschi.

Un registro indicava la presenza di 219 pescherecci da traino che avrebbero operato nel Golfo del Venezuela. La maggior parte delle imbarcazioni utilizza questo sistema di reti da traino laterali per gamberetti. In genere si tratta di navi più lunghe di 20 metri. Secondo fonti del settore, negli ultimi anni è aumentato il numero di imbarcazioni che utilizzano frigoriferi, il che permette loro una maggiore autonomia.

La Vergine in azione

Le ecologiste menzionate hanno avuto l’idea di promuove la consapevolezza attraverso il culto della figura della Virgen del Valle, patrona della regione.

“Ho pensato che potevo cercare di riuscirci così, attraverso il rispetto nei confronti della Madonna”, ha dichiarato a AFP la Toro, autrice delle sculture che riposano sul fondo delle acque come parte del museo.

La Virgen del Valle gode di un raro rispetto. Pescatori e marinai la venerano con una fede

incredibile. Sanno che lei si prende cura di loro quando vanno in mare e li riporta al sicuro dalle lunghe e rischiose giornate sull’oceano. Lo stesso vale con la Virgen de la Caridad del Cobre, patrona di Cuba. Le due immagini, tra l’altro, sono molto simili, e non mancano ricercatori che sostengano che, salvo piccole differenze, si tratti della stessa immagine. Dopo tutto, si riferiscono allo stesso Mar dei Caraibi, proteggono lo stesso mestiere di lavoratori del mare e condividono la stessa cultura.

Il progetto ha funzionato nelle acque venezuelane, e intorno alla statua della Vergine la fauna ha iniziato a rigenerarsi.

VENEZUELA

Una settimana dopo l’inaugurazione del museo, gli esperti hanno iniziato a constatare nuova vita sottomarina in questa zona, delimitata dagli abitanti con una boa improvvisata con una bottiglia di plastica per “indicare che devono pensarci bene al momento del lancio della rete o dell’ancora, perché lì c’è la patrona”, riferiscono ad AFP.

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