Le immagini del team di esperti che ha ripulito la statua a 18 metri di profondità in Liguria ci parlano dell'eterna rivoluzione cristiana: essere un innesco di vita che scaturisce dai punti oscuri, dagli angoli dimenticati
Gesù giace a 18 metri sott’acqua a braccia spalancate e con il viso rivolto verso l’alto. Chiunque sprofonda giù, lo trova. Dicono sia una meta classica per i sub.
È il Cristo degli abissi, una statua in bronzo che si trova sul fondale di San Fruttuoso di Camogli in Liguria dal 1954. Qualche giorno fa un team formato da Vigili del Fuoco, sommozzatori della Guardia di Finanza, Carabinieri, Consubin della Marina Militare e archeologi subacquei lo ha ripulito da vari sedimenti e concrezioni che si erano depositati col tempo. Ho guardato e riguardato il video, innamorandomi perdutamente di immagini silenziose che mi parlavano di quanto il necessario – anzi l’indispensabile! – stia in fondo, dimenticato.
Vorrei anch’io venirti a trovare laggiù, Gesù; ma non sono capace di nuotare sott’acqua con le bombole, ho anche paura poi. Però avrei voluto anch’io pulire un pezzettino del tuo corpo, forse i piedi come fa Marta nel Vangelo.
Forse non ci sarei riuscita, mi sarei lasciata convincere a non staccare nulla. Come dare torto a tutti quei microorganismi che si sono attaccati a te; credo abbiano ragione loro – hanno scelto il posto giusto dove dimorare! – e credo che Tu non sia scandalizzato se la tua fisionomia viene coperta e mascherata da chi si aggrappa al tuo volto. Quel giorno che hai chiamato a te i piccoli, ti hanno sommerso vero?