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Dicono di essersi convertiti al cristianesimo a causa… del bitcoin

BITCOIN

Iaremenko Sergii

Francisco Vêneto - pubblicato il 19/07/22

Tomer Strolight ha 52 anni e dice di non essere mai stato religioso – fino a quando non ha conosciuto le criptovalute

“Più studiavo il bitcoin, più capivo che è un sistema incorruttibile, che contiene giustizia incorporata in sé grazie alla matematica e alla verità”.

Lo ha affermato, secondo il sitoSlate.com, il canadese Tomer Strolight, 52enne che afferma di non essere mai stato religioso fino a quando non ha conosciuto le criptovalute.

Tomer, che oggi lavora impartendo corsi sulle criptovalute, racconta di aver conosciuto il bitcoin nel 2013, e che da allora più lo studiava, più credeva che la sua creazione fosse frutto di un intelletto superiore: “Questa genialità viene da Dio”.

L’insolita relazione che traccia tra la criptovaluta e la divinità lo ha portato a ricevere di recente il Battesimo su una spiaggia di Miami. A battezzarlo nelle acque placide di South Beach è stato il pastore Patrick Melder, di una chiesa evangelica di Atlanta.

Melder è una specie di “evangelista del bitcoin”: a suo avviso, la criptovaluta darà successo a quanti la adotteranno e li aiuterà a vincere l’inflazione.

“Grazie a Dio per il bitcoin”

La mattina del giorno del suo Battesimo, Strolight aveva partecipato a un incontro di persone che affermano di essersi convertite e di aver trovato Cristo attraverso il bitcoin. L’incontro è stato una delle iniziative organizzate durante la prima conferenza annuale per “bitcoiners cristiani”, sul tema Thank God for Bitcoin (Grazie a Dio per il Bitcoin), che è anche il titolo del libro scritto dagli organizzatori della conferenza.

Tra i partecipanti, oltre alle persone direttamente legate al mondo delle transazioni in criptovalute e alla loro diffusione sulle reti sociali, c’era l’ex giocatore di football professionista Tim Tebow, oggi un devoto “evangelico bitcoiner” – un esempio della varietà di persone che sostengono una relazione tra fede e moneta digitale. Tutti i partecipanti all’evento condividono l’idea di aver abbracciato il cristianesimo grazie al bitcoin. Il pastore Patrick Melder, nel suo libro The Christian Case for Bitcoin, sostiene al riguardo:

“L’adozione del bitcoin diventa una convinzione. Una convinzione basata sulla verità e sui fatti. E come nostra fede, questa convinzione ci sosterà in tempi di volatilità o di dubbio”.

“Criptoteologia della prosperità”

Il professore di studi religiosi Joseph Laycock, dell’Università Statale del Texas, sostiene che non sia sorprendente la nascita di una comunità evangelica per la quale il bitcoin ha un carattere religioso.

A suo avviso, questo rapporto tra fede e criptovaluta si caratterizza per elementi di quello che chiama “evangelismo americano paranoico”, caratterizzato da una visione manicheista del mondo come un campo di battaglia tra il bene e il male, come anche dall’influenza della “teologia della prosperità”, relativamente comune tra varie denominazioni protestanti, che sostengono che la ricchezza materiale sia segno della grazia di Dio. Nell’analisi di Laycock, i “devoti del bitcoin” vedono la criptovaluta come “denaro del bene”, perché secondo loro aiuterebbe a sconfiggere la corruzione dell’attuale sistema monetario internazionale.

Criptoproselitismo

Il pastore Melder sta ora portando il “cripto-vangelo” in altri Paesi. Nel 2021, ad esempio, si è recato varie volte a Panajachel, in Guatemala, per insediare in una comunità bisognosa un’economia circolare basata sul bitcoin. In questo progetto, che chiama Bitcoin Lake (Lago Bitcoin), il pastore offre lezioni sulle criptovalute ai bambini, stringe accordi con proprietari di imprese locali perché accettino il bitcoin come mezzo di pagamento e agisce insieme alla prefettura perché il municipio usi fonti rinnovabili di energia elettrica per l’estrazione di bitcoin.

Il nome del progetto di Melder rimanda a Bitcoin Beach (Spiaggia Bitcoin), iniziativa di un altro predicare evangelico statunitense, anch’essa creata in America Centrale, in questo caso a El Salvador. Finanziato da un donatore anonimo, anche questo progetto vuole creare un’economia circolara basata su bitcoin. Nel 2021, quando il Presidente di El Salvador, Nayib Bukele, ha annunciato l’adozione del bitcoin nel Paese come moneta ufficiale, ha citato proprio quella piccola comunità locale come fonte di ispirazione.

I casi di connessione tra indirizzi evangelici del cristianesimo e bitcoin sono vari e in aumento. Uno dei più noti è l’autoproclamata Chiesa del Bitcoin, fondata a Middlebury, nel Vermont, dallo sviluppatore software Henry Romp, 30 anni. Il ragazzo arriva a dichiarare di vedere qualche tipo di relazione tra Dio e il misterioso creatore del bitcoin, della cui identità si conosce solo lo pseudonimo Satoshi Nakamoto:

“Quando Satoshi Nakamoto ha creato il bitcoin, penso che abbia avuto un’ispirazione divina. Penso che un Dio benevolo lo abbia in qualche modo inviato nel mondo o gli abbia inviato l’idea”.

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