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Come riconoscere quando il pettegolezzo diventa un problema nella propria vita

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Sammy-Sander | Pixabay CC0

Cecilia Pigg - pubblicato il 23/06/22

Voci e pettegolezzi sono comuni, ma possono essere pericolosi e dannosi. Qual è il modo migliore di affrontarli?

Voci e pettegolezzi sono subdoli. Mi sono detta spesso di non avere problemi di pettegolezzo, ma in realtà vedo che c’è ancora quella situazione in cui mi piace condividere cose che non direi mai di fronte alla persona interessata.

Il pettegolezzo è un grande problema. Va contro l’ottavo comandamento. Gesù dice che non è quello che entra nella bocca dell’uomo a contaminarlo, ma quello che ne esce (Matteo 15, 11). L’abitudine di spettegolare ci fa pensare male degli altri, il che a sua volta rende più difficile essere caritatevoli.

Anche partecipare passivamente ai pettegolezzi (ascoltare soltanto e accompagnare quello che dicono tutti) è distruttivo. Se state negando che il pettegolezzo sia un problema nella vostra vita, o se semplicemente non avete la certezza di aver spettegolato o meno, ecco alcuni modi per riconoscere questa abitudine subdola e distruttiva.

Come riconoscere il problema

Siete mai rimasti feriti ascoltando per caso quello che le persone dicevano di voi? Se vi è successo, è un ottimo momento per verificare se stessi e pensare se lo si è fatto ad altri.

C’è un amico o un collega con cui vi sentite a vostro agio e scoprite che parla molto degli altri quando vi incontrate? Riflettete su quelle conversazioni e chiedetevi se sta condividendo troppo e cosa sta dicendo. Pensate anche se esistono ambiti della vostra vita in cui le conversazioni si trasformano facilmente in pettegolezzi – magari la sala relax a lavoro, una riunione di famiglia o un’uscita con gli amici.

Avete mai conosciuto qualcuno attraverso amicizie comuni scoprendo che avevate già un’opinione negativa su quella persona perché i vostri amici condividevano cose negative su di lei? Può voler dire che non avete l’abitudine di evitare le chiacchiere o di cercare di cambiare argomento. E questo può significare solo che vi partecipate anche voi.

Se avete figli, li avete già sentiti dire cose negative su altri adulti, e vi siete già resti conto del fatto che vi stanno solo imitando? Ahi, questo fa male.

Avete l’abitudine di parlare male delle persone che non conoscete personalmente (celebrità, personaggi pubblici…)? Può sembrare che stiate solo condividendo informazioni pubbliche negative, ma è pericoloso perché non conoscete quelle persone e potrebbe mancarvi il vero contesto.

Come uscire dalla routine del pettegolezzo?

In primo luogo, “ristrutturate” il modo in cui parlate degli altri.

Ponete fine ai pettegolezzi. In generale, se non vi sentireste a vostro agio a dire frontalmente a una persona quello che state dicendo nel momento in cui è assente, non ditelo. E se non volete che qualcuno condivida le informazioni che state diffondendo sulla vostra vita, evitate di farlo. È più facile a dirsi che a farsi, ma bisogna iniziare.

In secondo luogo, ristrutturate anche il modo in cui pensate alle altre persone.

C’è un antidoto utile al pettegolezzo che Santa Teresa di Liseux presenta nella sua autobiografia Storia di un’Anima, e racconta quando una consorella chiese volontarie per aiutare in un progetto e Teresa si prese del tempo per decidere perché un’altra consorella potesse coinvolgersi. Teresa lo stava facendo per amore nei confronti dell’altra consorella, ma la gente notò la sua esitazione e la accusò di pigrizia perché non si era offerta subito di aiutare. Rendendosi conto conto che la gente riusciva a vedere nella sua azione benintenzionata e virtuosa un vizio, Santa Teresa si chiese quante voleva aveva magari giudicato male le azioni altrui, ritenendole dei difetti quando erano in realtà atti positivi. Meno giudichiamo le azioni degli altri, o quantomeno meno attribuiamo loro difetti e cattiva volontà, meno dovremo spettegolare.

Santa Teresa, prega per noi!

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