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Don Fabio Rosini: Natale è il giorno in cui ci sentiamo “preziosi”

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 21/12/21

In quel giorno ognuno di noi riscopre di “contare” qualcosa: perché è stato preso in considerazione da Dio

Natale è il giorno in cui dobbiamo sentirci preziosi più degli altri giorni, perchè “contiamo” di più: Don Fabio Rosini spiega il significato di questa sua affermazione in un commento natalizio al Vangelo. 

Il noto biblista ci porta nello spirito del Natale insegnandoci che il versetto più importante del Vangelo da conoscere è certamente: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. «Il Verbo – dice Don Fabio Rosini – allora non è qualcosa da capire, visto che diventa carne! E non è qualcosa di distante da noi, ma viene a vivere in mezzo a noi».

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Dio “è una persona”

Allora Don Fabio ci chiede di focalizzarci su tre cose. In primo luogo, è una persona, non una specie di idea. Poi, in secondo luogo, non è solo presso Dio ma è anche carne umana come la nostra. In terzo luogo, non dimora in qualche luogo lontano dall’umanità, ma in mezzo a noi. Tutto ciò indica che abbiamo la possibilità di incontrare questa persona concreta e contemplare la sua gloria».

La Gloria non è spettacolarità 

San Giovanni dice: “E noi abbiamo contemplato la sua gloria”. A cosa si riferisce? «“Gloria” – afferma il biblista, molto amato dai giovani – non indica una qualche spettacolarità: in ebraico la parola significa il peso o il valore reale di qualcosa. Infatti si dice cosa hanno contemplato: “Gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità”.

“Capisco la mia stessa carne”

Il Natale, secondo Don Fabio Rosini, annuncia che «Dio è a portata di mano e si è fatto carne, certo, ma c’è ancora di più: se capisco la carne di Cristo, capisco la mia stessa carne. Se vedo la Sua gloria, allora comincio a rendermi conto della rilevanza della mia vita. Se apprezzo la misura in cui Dio si è umiliato per me, quel che fa per unirsi con me, allora comincio a comprendere chi sono. Quando lo vedo, conosco la mia dignità». 

“Chi sono io da essere preso così tanto a cuore?”

L’incarnazione, prosegue il popolare sacerdote, «non parla unicamente della generosità di Dio, ma manifesta la preziosità della nostra esistenza. Perché se colui che ha creato le galassie e il cosmo si è fatto carne per incontrarci, posso chiedermi: ma chi sono io da esser preso così tanto a cuore?»

Accogliere la vita da figli di Dio

Don Fabio, pertanto, in vista del Natale ci esorta a sentirci più sereni: «Rallegriamoci, quindi, che Dio si è fatto carne, ma questo vuol dire anche che è importante avere un corpo, essere vivi! E che ne possiamo fare di questa carne? Cosa è apparso nella Sua carne per illuminare la nostra? In essa Lui ha mostrato la gloria di Figlio del Padre. La carne umana ha questa potenzialità: accogliere questa vita da fi‹gli di Dio».

“Questo è ciò che è venuto a portare il Signore”

Il biblista – che sui canali “social” è seguito da migliaia di giovani utenti – sostiene che «Noi siamo ‹figli di tanto altro, della nostra cultura, delle nostre storie e tante volte quel che abita in noi è generato solo dalle nostre paure più profonde… Ecco la Gloria che appare in questo giorno di Natale: vivere nella nostra fragile carne ma radicati in Dio, sorgendo dal suo amore di Padre. Questo è ciò che è venuto a portare il Signore Gesù.Questo è il nostro battesimo, in cui la Sua esistenza ci viene donata. È bello vivere guardando a noi stessi, al prossimo e al mondo partendo dalla certezza di essere amati, di essere preziosi come ‹figli agli occhi del loro Padre. È un’esistenza nobile, limpida, paci‹ficata» (cercoiltuovolto.it).

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