Con una vita e un pontificato ricchi come quelli di san Giovanni Paolo II, sembrerebbe semplice enumerare molti giorni felici della sua vita, a cominciare da quello della sua ordinazione sacerdotale, il 2 novembre 1946, passando per la sua elezione la soglio petrino il 16 ottobre 1978, il suo primo pellegrinaggio in Polonia (che contribuì alla caduta del comunismo) il 2 giugno 1979, o ancora il giorno dell’incontro con i giovani a Roma l’11 aprile 1984, donde sarebbero nate le GMG. Eppure, stando alle omelie e alle dichiarazioni del papa polacco, se ne può dedurre che il giorno più felice della sua vita sia stato probabilmente… quello della canonizzazione di suor Faustina Kowalska (1905-1938), il 30 aprile 2000.
«È davvero grande oggi la mia gioia – dichiarava quel giorno il Papa, al quale il messaggio della religiosa polacca era personalmente carissimo –, nel proporre a tutta la Chiesa, quasi dono di Dio per il nostro tempo, la vita e la testimonianza di Suor Faustina Kowalska». Aveva circa 18 anni quando il giovane Karol Wojtyła aveva scoperto la storia della religiosa che avrebbe segnato profondamente tutta la sua vita. Siamo in piena Seconda Guerra Mondiale, il giovane era già nel seminario clandestino. Avrebbe così espresso l’importanza di quella scoperta per lui:
Il messaggio della Misericordia Divina mi è sempre stato vicinissimo e carissimo. È come se la storia l’avesse iscritto nell’esperienza drammatica della Seconda guerra mondiale. Nel corso di quegli anni difficili, questo messaggio costituiva per gli abitanti di Cracovia e per tutto il popolo un sostegno particolare e una inesauribile fonte di speranza. Era anche la mia speranza personale, che mi ha accompagnato sul trono di Pietro e che crea, in un certo senso, l’immagine di questo pontificato.

Per il suo biografo americano, George Weigel, il giorno della canonizzazione di suor Faustina è incontestabilmente uno dei giorni più importanti della vita del pontefice polacco. Nel suo libro Testimone della speranza, egli racconta che il Papa gli aveva confidato «di sentirsi spiritualmente assai vicino a suor Faustina», e che si era sentito ispirato da lei nello scrivere Dives in Misericordia, la prima enciclica nella storia della Chiesa dedicata alla misericordia divina. Per Giovanni Paolo II, si tratta di un messaggio che deve preparare il mondo all’avvento finale di Cristo:
Bisogna accendere la scintilla della grazia di Dio. Bisogna trasmettere al mondo il fuoco della misericordia. Nella misericordia di Dio il mondo troverà la pace e l’uomo la felicità.
Dichiarava così il 17 agosto 2002, mentre dal santuario di Cracovia consacrava il mondo alla Misericordia divina.
I messaggi di Gesù trasmessi a suor Faustina
Divenuta strumento di Dio, per tutta la vita santa Faustina ebbe visioni mistiche. Annotò quindi i messaggi di Gesù esattamente come Cristo le aveva chiesto:
Nessuna anima abbia paura di avvicinarsi a me, anche se i suoi peccati sono come lo scarlatto. La mia misericordia è così grande che per tutta l’eternità nessuno spirito né umano né angelico potrà esaurire tutto quanto è uscito dalle profondità della mia misericordia.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]