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Vanessa Ferrari canta a squarciagola “Madonnina dai riccioli d’oro” (VIDEO)

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Folco Donati

Paola Belletti - pubblicato il 05/08/21

Da anni questa dolce canzone popolare dedicata alla Madonna è diventata l'inno degli ultras bresciani, quelli che occupano la curva Nord. E questa volta lo canta anche la campionessa di Orzinuovi che ha vinto l'argento olimpico insieme ad amici e familiari.

Nei commenti sotto al post che condivide il video lo ricorda subito qualcuno: è l’inno dei tifosi del Brescia! E un altro assicura quella melodia è la suoneria dedicata ai contatti dei parenti più stretti.

E’ Madonnina dai riccioli d’oro, canto del novecento degli autori B. Garino, S. Gallizio, A. Costanzo, si legge su Wikipedia.

Ecco parte del testo:

«L’ha scolpita in un tronco d’abete un bel pastorello,
dall’altare di quella cappella lei guarda la valle.
Poi qualcuno, colori e pennello, l’ha un dì pitturata,
ora è il simbolo d’ogni viandante che passa di là

Rit. Madonnina dai riccioli d’oro, stai pregando su dimmi per chi, per quell’uomo che suda in un campo, per la donna che soffre da tempo ,tu d’estate sei lì sotto il sole e d’inverno tra il gelo e la neve, al tepore della primavera, circondata di fiori sei tu. Filo diretto col paradiso, dona ai malati un conforto, un sorriso, prega tuo figlio, digli che noi siamo cristiani e siam figli tuoi.

La cantano a tutto fiato allo stadio, è proprio vero, ne trovate prove su

e conferma da amici bresciani (così ho fatto io).

E anche lì, come sul pullman che riporta Vanessa al villaggio olimpico, ne rispettano il testo e il senso tranne che per l’invocazione finale in nome della quale si chiede alla Madonna di pregare per loro che sono, prima di essere figli Suoi, bresciani.

Forse la definizione geografica vale come sinonimo per “cristiani” ; oppure prevale l’orgoglio di essere figli di questa terra, operosa, produttiva, larghissima di manica quando si tratta di fare, aiutare, tirare su opere e non raccontarlo troppo in giro.

Sarò una tenerona facile alla commozione ma ve lo confesso: sentire Vanessa e il suo sguaiato, festoso entourage cantare mi ha fatto scendere una lacrima.

Perché cantano a Maria, perché Vanessa è una giovane donna provata, dolce e tenacissima, capace di risultati impensabili, perché sono bresciana anche io. Perché lo sport, nella sua essenza più vera, è vita, gioia, ascesi, unione profonda.

Il pullman sul quale si trovano è stato “adattato” a quello scricciolo di campionessa fenomenale che è la Ferrari: una leonessa.

Durissima e fragile, caparbia e insicura, anche nel suo caso i rapporti affettivi hanno fatto la differenza. Il suo fidanzato Simone Caprioli, che è anche il suo manager, le è stato molto vicino durante il lockdwon e ha attrezzato la casa dove convivono in modo che potesse continuare ad allenarsi. E soprattutto le vuole bene.

In questi giorni è tutto un rincorrersi di interviste a mamme, mogli, fidanzate dei nostri campioni. E non è solo famelica curiosità, è l’ovvia consapevolezza che ciò che costruisce una persona, che la nutre e sorregge nei momenti duri, che la sprona a superarsi perché si sa comunque amata, sono proprio quei rapporti, le relazioni essenziali, le preferenze esclusive.

E anche la Madonna, lo sentiamo tutti più o meno intensamente, ci ama così: restandoci sempre vicina, sostenendoci nelle giornate oscure e magari sparendo un po’ in quelle di trionfo. E’ una mamma e si preoccupa che abbiamo sempre le cose fondamentali. Ed è la prima a provvederci la salvezza:

Filo diretto col paradiso, dona ai malati un conforto, un sorriso, prega tuo figlio, digli che noi siamo cristiani e siam figli tuoi

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