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Spiritualità
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Suor Maria della Trinità, Gesù stesso le insegnò come pregare

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Clarisse Gerusalemme

Suor Maria della Trinità

Paola Belletti - pubblicato il 25/06/21

Impariamo da lei come, per chi e con chi si prega; ascoltiamo le cose che il Signore le ha insegnato nel loro serrato dialogo d'amore, quello del Maestro con la sua discepola, del Salvatore con l'anima tanto amata. Oggi, 25 giugno, è anniversario della sua morte.

Ho la fortuna di avere incontrato grazie ai suoi scritti la spiritualità di Suor Maria della Trinità, clarissa vissuta e morta nel Monastero di Gerusalemme, che ha intrattenuto con il Signore un dialogo continuo.

Anche noi, seguendo questo scambio, possiamo fare silenzio dentro noi stessi e riconoscere Quella voce, la vera protagonista de Il Colloquio interiore e la stessa che parla ad ogni anima. Così assicura Gesù stesso a Suor Maria.

Leggendo la pubblicazione degli Amici di Suor Maria della Trinità, Piccolo seme in terra di Gerusalemme, ho trovato un bouquet di fiori scelti e aulentissimi (poiché quel seme sta proprio sbocciando e a distanza di 79 anni il suo olezzo non fa che espandersi) che vorrei offrire anche a voi. La scelta è ricaduta sul tema inesauribile della preghiera, “sorgente di quel pozzo” tanto profondo di acqua fresca da cui si attinge quando si incontra la spiritualità di Suor Maria.

(…) Ci mettiamo alla scuola di preghiera di suor Maria della Trinità, per imparare come lei si è lasciata ammaestrare dal Maestro interiore. Dalle testimonianze delle persone che l’hanno conosciuta direttamente e sono vissute con lei, si coglie la sua fedeltà, la capacità di raccoglimento e di silenzio, in particolare per l’adorazione eucaristica e la Via Crucis: le due preghiere da lei predilette.

Nei suoi Appunti, divenuti Il Colloquio interiore, i riferimenti alla preghiera sono più di 60 se si contano solo quelli espliciti e continui, di fatto, se consideriamo come tutto il diario non sia altro che preghiera continua, dialogo ininterrotto con la Sua presenza.

Gesù stesso si fa carico di insegnare come e cosa chiedere e lo fa proprio in dialogo con chi si mette in ascolto Lui.

“Parlarmi o ascoltarmi sono due preghiere differenti. – Signore mio Gesù, quale preferite? – Quella che mi ascolta” (n. 130).

“Parlarmi o ascoltarmi sono due preghiere differenti. – Signore mio Gesù, quale preferite? – Quella che mi ascolta” (n. 130).

Il Maestro le insegna come pregare: “a mani vuote e supplichevoli (n. 294)”, con i desideri (n. 444), con gli atti (n. 232).

E poi il valore irrinunciabile della preghiera per i sacerdoti e le madri superiori dei monasteri;

per i cattivi peccatori (n. 157), per i cuori ribelli (n. 196), per chi non crede (n. 427).

Quando Gesù accompanga Suor Maria lungo le stazioni della Via Crucis (che meraviglioso paradosso di reciprocità) nella meditazione dell’VIII dice così:

Bisogna pregare per le grandi intenzioni della Chiesa: la salvezza delle anime, il trionfo della verità, della Fede, le missioni; per i sacerdoti, per l’unità visibile della mia Chiesa, per la guarigione delle ferite da cui la mia Chiesa è colpita nella sua vita umana; queste ferite indeboliscono la sua azione, gettano come un velo sulla sua luce, la luce delle mie parole. Bisogna chiedere a Dio i suoi doni divini: la Fede, la fedeltà, che è la Carità in azione, la corrispondenza alle sue grazie, che è il frutto della Speranza.

Dice anche la condizione vera nella quale ci troviamo a pregare, ovvero in comunione, portando in noi stessi la Trinità stessa. Ecco che anche la preghiera più nascosta e raminga è uno scambio di battute tra le Tre persone della Trinità, la Chiesa stessa e l’anima della sua creatura.

CELLA SUOR MARIA TRINITA
Cella di Suor Maria della Trinità

“Domandate luce le une per le altre” (n. 539)

“Figliola mia, tu non ti presenti mai sola dinanzi a Dio: nella tua anima vi è la Santa Trinità, – vi è pure un frammento di tutta la Chiesa. Tu sei un anello di questa catena immensa, avendo ricevuto delle grazie che ti furono meritate da coloro che ti precedettero; e un grande numero di altri anelli si aggiungeranno in seguito. Voi siete solidali gli uni gli altri e per tutta l’eternità” (n. 640). Che questa ‘catena’ di preghiera e
comunione possa allargarsi e allungarsi con l’aiuto della sua intercessione dal cielo.
Le Sorelle clarisse di Gerusalemme

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