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Perché dobbiamo pregare per la guarigione di Chiara Amirante

chiara amirante,

Youtube

Chiara Amirante.

Paola Belletti - pubblicato il 10/05/21

Sui social, alla fine della settimana scorsa, ha iniziato a diffondersi la notizia di un aggravamento della situazione di salute di Chiara. Volentieri aiutiamo a fare chiarezza e a diffondere l'appello alla preghiera per lei.

Ecco le parole che Chiara stessa proprio ieri ha affidato a Facebook per raggiungere quanti sono in pena per la sua situazione (grassetti nostri, ndr).

Carissimi desidero ringraziare tutti e ciascuno per le centinaia di messaggi che mi avete fatto arrivare sia per la festa della mamma che per assicurarmi le vostre preghiereper la mia salute che sono per me un grandissimo sostegno. Ci conto davvero. Mi hanno detto che sui social sono partite diverse richieste di preghiere per me a cui avete risposto in tantissimi.

In molti chiedete aggiornamenti. La situazione è un po’ complessa ed è difficile spiegarla in un breve post. Cercherò di farlo a fine ricovero certa che le vostre preghiere non resteranno inascoltate dal nostro Padre che è nei Cieli. Non sempre risponde donandoci ciò che chiediamo ma crediamo che sempre risponde! Anche io vi ricordo nella preghiera. In tanti mi avete chiesto anche come fare ad avere tutti i video degli incontri di Spiritherapy di quest’anno. Sul mio sito troverete aggiornamenti! Un abbraccio a tutti e ancora un augurio specialissimo a tutte le mamme!

La gratitudine di Chiara per le nostre preghiere

Chiara innanzitutto ringrazia: per le preghiere e per gli auguri della Festa della Mamma. Con la sua vita è una delle più inequivocabili manifestazioni di cosa significhi essere madre per una donna anche senza aver partorito nella carne figli propri; per i figli che abbiamo visto ri-nascere da lei non fatichiamo ad immaginarne il travaglio.

Anche questa sofferenza che la segue da anni, e che negli ultimi tempi ha conosciuto un aggravamento, ne sembra come un riverbero.

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Per gentile concessione di Paolo Zanni

Le apnee notturne e la mancata ossigenazione: condizione di grave pericolo

In questo momento, da quello che è dato sapere, ciò che espone il suo fisico già tanto provato al rischio concreto di eventi acuti (cardiovascolari soprattutto: ictus e infarto) è il susseguirsi di un numero consistente di apnee notturne.

Questo fenomeno, che si ripete con una frequenza davvero alta ogni notte, senza sosta, implica soprattutto per il cervello – ma anche per tutti gli altri tessuti e organi vitali – una ossigenazione insufficiente. Un prezzo che il suo organismo tutto si ritrova a pagare.

Non è escluso infatti che, oltre al rischio di eventi fatali, questa carenza sistematica di ossigeno sia in qualche modo responsabile anche dei perduranti dolori che Chiara prova in tutto il corpo da anni.

Un quadro già molto complesso e doloroso

Oltre ad essersi sottoposta ad una cura di drammatica routine per lei ma dolorosissima (la bruciatura a mezzo laser di macchie epidermiche precancerose per scongiurare la loro evoluzione tumorale) ha quindi scoperto che il numero di apnee notturne che la affligge impedendole anche di riposare è talmente alto che il rischio ictus è seriamente e costantemente incombente.

Per mesi aveva dovuto fare una terapia di penicillina e antibiotici a causa di una febbre molto alta che proprio non se ne voleva più andare e che le provocava frequenti svenimenti e collassi.

Nonostante i dolori acuti, il suo sorriso luminoso non veniva mai meno, anche se appariva un po’ più tirato. Già allora era affetta dalla sindrome di affaticamento cronico e da quella fibromialgica, entrambe in stadi molto avanzati, che causano dolori sempre accesi, diffusi in tutto il corpo, colpendo muscoli, articolazioni, nervi, ossa, dando emicranie intense e continue, nevralgie acute, problemi all’apparato digerente e tantissimi altri sintomi cronici.

Queste non sono le uniche patologie che sopporta ogni giorno: purtroppo, a causa della vita condotta in questi anni, ha anche una situazione problematica al cuore, tra cui una cardiomiopatia da stress o sindrome dal cuore infranto (il più delle volte infatti è causata dal troppo stress e dolore accumulati), soffre di ipertensione e ha una poracheratosi attinica diffusa molto aggressiva e precancerosa.

Per quest’ultima, per evitare che i tumori degenerino in maligni, deve sottoporsi mensilmente a un day hospital per una terapia con bruciature del laser su tutto il corpo, nel tentativo di distruggere le cellule precancerose presenti nelle centinaia di macchie diffuse sulla pelle. I medici non hanno mai visto uno stadio del suo livello e si trovano sempre in difficoltà perché le anestesie, di qualsiasi tipo, su di lei non hanno effetto.

Per chi conosce le sue numerose patologie e il ritmo di vita che nonostante tutto ha continuato a tenere, il fatto che sia ancora viva e riesca a cambiare la vita a tanti con la sua gioia contagiosa è davvero incredibile. Per i livelli raggiunti, dovrebbe essere già morta da tempo o quanto meno aver preso una grave depressione che normalmente accompagna le patologie con dolore acuto persistente.
A questo punto di vista devo ammettere che solo negli ultimi anni ho iniziato a comprendere che quanto vive è davvero un mistero.

Non so come abbia potuto affrontare trent’anni di questo tipo di vita, non solo sempre in prima linea, con tanti pesi e responsabilità, ma con così tante patologie capaci ciascuna, presa singolarmente, di mettere fuori gioco chiunque. Da questo punto di vista, davvero il miracolo più grande è proprio il suo sorriso.

Don Davide Banzato, Tutto, ma prete mai, (PIEMME)

La sofferenza di Chiara nella sofferenza di Cristo

Chiara vive di fatto una sorta di personale Calvario, o forse è nel suo orto degli ulivi: per questo chiediamo per lei che passi lontano un calice troppo amaro e che sia nella volontà di Dio il dono della sua guarigione. Quella del nostro Padre celeste è una volontà viva, libera, fatta di sapienza e amore. Non stiamo giocando ad indovinarla o a piegarla: vogliamo parlare con Lui, cuore a cuore, di ciò che ci affligge e di quello che vorremo ci fosse tolto perché tanto amaro e duro.

Preghiamo con fiducia per la sua guarigione

Fa, o buon Dio, che almeno le sia tolta la parte troppo pesante e ruvida di questa croce. Lo chiediamo pieni di fiducia.

Perché il nostro è il Dio della vita, è il Signore della salvezza e anche della vera salute, fisica e psichica; è il Dio che si è incarnato, il nostro, e non ha ancora finito di dispiegare tutta l’ampiezza d’azione di questo movimento: Egli, l’Onnipotente, si è vestito di noi, del nostro corpo, e per mezzo di esso ha conosciuto il dolore delle membra, ha sofferto in ogni angolo della pelle, sentito bruciare i nervi e si è lasciato attraversare da spasmi terribili. Oltre a questo, che sembra già superare la soglia del sopportabile, è rimasto in un resistente abbandono, lasciandosi investire dall’onda di odio e disprezzo e umiliazione che noi uomini avevamo – abbiamo – in serbo per Lui.

A questo nostro Re, che ora vive Risorto, con le sue piaghe gloriose, aperte ma guarite, chiediamo con tutto il nostro cuore e con insistente fiducia, la guarigione per Chiara. Lo facciamo anche a nostro beneficio: siamo così affamati della luminosa presenza di questa cara sorella perché è sempre più trasparente alla persona del nostro Signore Gesù.

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