Aleteia logoAleteia logoAleteia
venerdì 26 Aprile |
Aleteia logo
Stile di vita
separateurCreated with Sketch.

5 abitudini che ostacolano la guarigione interiore

shutterstock_1860057529.jpg

KieferPix | Shutterstock

José Miguel Carrera - pubblicato il 03/05/21

I blocchi ci neutralizzano, creano una cappa di falsa protezione, ostruendo tutta la nostra vita

Sappiamo che non siamo soli in questo cammino, che abbiamo un grande consigliere, che è lo Spirito Santo. Dobbiamo promuovere una maggiore intimità con Lui, perché è Gesù che ci ha detto che avrebbe mandato il Paraclito, lo Spirito di verità, perché venisse e abitasse in noi, e che ci avrebbe rivelato tutto (Gv 14, 26). Ciò vuol dire crescere nella vita emotiva e spirituale. Per questo, in ogni situazione della nostra vita dobbiamo chiedere allo Spirito Santo di aiutarci, di non permetterci di fare cose sbagliate.

Gli ostacoli e i blocchi ci neutralizzano, creano una cappa di falsa protezione, ostruendo tutta la nostra vita e spezzando la comunicazione del nostro inconscio nei confronti della verità che dobbiamo vivere. Ecco gli ostacoli principali per la guarigione interiore: mancanza di perdono, menzogna, mancanza di pentimento, risentimento e uso di pratiche occulte.

Primo ostacolo – La mancanza di perdono

Potremmo dire che la mancanza di perdono sia l’unico e il più grande blocco per una vera guarigione interiore. La guarigione si verifica quasi immediatamente quando perdoniamo e viviamo riconciliati, perché è un comandamento del Signore che si ritrova nel Vangelo di Luca: (Lc 6, 36-37): “Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro”. Perdonate e sarete perdonati. Gesù ci chiede di perdonarci, di pregare, amarci e benedire i nostri nemici. Se il nemico non vuole la riconciliazione e abbiamo già provato di tutto, abbiamo testimoni del fatto che non vuole, ci siamo confessati e abbiamo parlato con la Chiesa, Gesù ci chiede di trattare questo nemico come un pagano. Dobbiamo rallegrarci, essere felici, perché non c’è più colpa nel nostro cuore.

In realtà, quando le persone ci feriscono pensiamo a vendicarci, ad augurare loro la stessa sofferenza, e ci sentiamo perfino bene a farlo. In fondo, vogliamo che l’altro soffra per via del nostro dolore. Spesso la persona che ci ha feriti non si è neanche accorta di averlo fatto, non è consapevole del male che ci ha provocato. Forse è per via dell’ignoranza, o forse dell’incapacità, o della cattiveria involontaria (la persona fa le cose tanto per farle, senza pensare alle conseguenze). Per questo, Gesù dice che l’unico modo di liberarsi è perdonare.

Secondo ostacolo – Menzogna

La menzogna è un grande blocco per la nostra cura e liberazione. Possiamo dire che è quasi impossibile che una persona si liberi finché mente. A causa della sofferenza, spesso inventa storie sul suo dolore nel tentativo di giustificarsi.

Il demonio, sapendo questo, istiga la persona a mentire, perché è il padre della menzogna (Gv 8, 44). Le persone interagiscono con le storie altrui e le mescolano alla propria, inventano scuse per la loro situazione, in cui la colpa è sempre dell’altro, sono vittime, raccontano fatti che mescolano con una realtà virtuale. La prima cosa è che il demonio è bugiardo, e non gli si può dare molta attenzione. È molto più importante ascoltare lo Spirito Santo.

Terzo ostacolo – La mancanza di pentimento

Quando sbagliamo dobbiamo pentirci. Gesù ha detto che è meglio che l’uomo vada in Cielo con un occhio solo che con due all’Inferno. Chiedere perdono a Dio e perdonare Dio è più facile che chiedere perdono agli altri e perdonare il prossimo. Dobbiamo chiedere perdono al prossimo. Riconoscere i nostri errori è una grande cura per noi e per gli altri. È Gesù che ci dice che dobbiamo perdonare chi ci ha offesi settanta volte sette. Se ho ferito molte persone nella famiglia o sul lavoro, o a scuola, e quelli che ho ferito mi sono vicini, sono allora circondato da uno strato di odio che impedisce la guarigione.

È una delle ragioni di tante malattie nel mondo, perché le persone si feriscono a vicenda, e in genere sono persone vicine, e quindi ci si sente accerchiati da tutti i lati e in guerra costante, facendosi ogni giorno del male. È una ferita che non cicatrizza mai, ed è aperta tutti i giorni. In questa situazione, il pentimento resta tra il perdono e la vera riconciliazione.

Non basta chiedere perdono e voltare le spalle, bisogna cercare di riparare al male fatto, cicatrizzare le ferite, assumendo la colpa dell’errore, mettendo a disposizione la propria vita come riparazione, dicendo: “Cosa posso fare per riparare?” Questo è già un segno di pentimento.

Quarto ostacolo – Risentimento

È un sentimento persistente di dispiacere nei confronti di qualcuno, un dolore profondo, che genera un conflitto nella vita della persona e fa sì che perda l’intimità con gli altri, che perda la gioia di stare accanto a qualcuno. La persona cerca un distanziamento, diventa aggressiva. Il risentimento è vivo nel ricordo. Anche se chiede perdono, la persona non vuole perdonare e rimugina per anni sulla situazione. Spesso dice anche che non dimentica e finisce per subire le conseguenze per molto tempo. È come se il fatto fosse accaduto in quel momento. Tiene vivo il ricordo.

Quinto ostacolo – Affrontare le pratiche occulte

Chiariamo innanzitutto che occulto significa forza nascosta, i cui segreti non sono conosciuti da tutti, sempre rivestita di qualcosa che non comprendiamo a sufficienza, sempre sospetta, perché non viene da Dio. Cercare l’occultismo è come pensare che ci sia un’altra persona più importante di Dio, perché per l’occultista gli dèi sono persone che diventano divine, diventate dèi all’interno del paganesimo.

Chi vive questa situazione si inganna, e visto che non crede che Gesù sia morto per la sua salvezza invoca dèi pagani. Il Signore non apprezza chi si dedica a queste pratiche (cfr. Dt 18,9 ss).

Tags:
guarigione interiore
Top 10
See More